2 anni di reclusione nei confronti di M. Casadei, M. Ferraglio e M. Giorgi

Siracusa, Fallimento ex Sai, hanno patteggiato 3 ex dirigenti

di Redazione

Condannati anche alla rifusione delle spese in 2.880 euro

Sono stati ammessi al rito alternativo del patteggiamento con il consenso del pubblico ministero Andrea Palmieri, che ha coordinato le indagini, scaturite dalla dichiarazione di fallimento della Sai 8 i tre dirigenti coinvolti, a vario titolo, nel fallimento della società che ha gestito il servizio idrico integrato nel capoluogo e in altri 9 comuni della provincia e dovendo rispondere del reato di bancarotta fraudolenta aggravata. Il gup del tribunale aretuseo, Andrea Migneco, a conclusione dell’udienza di ieri mattina, ha applicato la condanna a 2 anni di reclusione ciascuno nei confronti di Monica Casadei, Marzio Ferraglio e Mirko Giorgi. I tre imputati sono stati condannati anche alla rifusione delle spese (quantificate dal giudice in 2880 euro) sostenute dalle parti civili rappresentate da Ato idrico, i Comuni di Siracusa e Solarino con il patrocinio degli avv. Bruno e Nino Leone, e da 2 dipendenti della Sai 8.

La dichiarazione di fallimento della Sai 8, sancita con sentenza del tribunale penale di Siracusa nel novembre 2013 dopo avere rilevato un debito complessivo di 74 milioni di euro. I tre ex dirigente, che hanno ottenuto il beneficio della sospensione condizionale della pena, rispondevano di reati consumati nei diversi incarichi ricoperti nel corso degli anni: Ferraglio è stato consigliere d’amministrazione dall’aprile 2007 all’agosto 2009 e dall’aprile 2013 al luglio dello stesso anno; Casadei era amministratore delegato al settore amministrativo e finanza dall’ottobre 2010, poi consigliere fino all’agosto 2011, infine, amministratore delegato fino al febbraio 2012; Giorgi ha risposto nel procedimento penale nella qualità di amministratore delegato dall’ottobre 2010 al luglio 2011. Per il pm Palmieri i tre dirigenti avrebbero «distratto beni di Sai8 spa in favore di società controllanti e collegate, tramite l’adozione di misure e negozi giuridici antieconomici».

Nell’ambito dello stesso procedimento penale, è stata stralciata la posizione di un altro dirigente della Sai 8, Angelo Isoppo, difeso dal professore Giovanni Grasso e dall’avvocato Trombetta, che deve, invece, rispondere di omesso versamento dell’Iva. L’imputato non ha chiesto l’ammissione ad alcun rito alternativo per cui è stata fissata dal giudice per le udienze preliminari una nuova udienza per l’11 luglio in cui si dovrà discutere sulla richiesta di rinvio a giudizio che il pm Palmieri formulerà per l’unico imputato rimasto nel processo. All’ex amministratore legale della Sai8, viene contestato di non avere versato le ritenute operate nel 2012 nei confronti dei lavoratori dipendenti e autonomi per un importo di un milione e 421 mila euro.

05 Aprile 2018 | 09:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA