«Rappresentazioni classiche, i concerti di Elisa, Fiorella Mannoia, Claudio Baglioni e Ludovico Einaudi. Bene, ma si può fare di più. Nell’eterno dilemma che vede competere Siracusa e Taormina a colpi di eventi estivi, ogni anno è come se avessimo da un lato la boria di chi si sente superiore a tutti gli altri e dall’altra un senso di inferiorità rispetto a chi riesce a riempire il teatro con gli spettacoli più disparati, dai concerti ai comici, dalle rappresentazioni teatrali ai premi.
«Sia chiaro, la mia non vuole essere una critica nei confronti del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, non discuto le scelte artistiche dell’amministrazione ma mi limito a osservare. A Taormina, in questi giorni, stiamo lavorando sulle manifestazioni estive al Teatro Greco e sul centenario dalla morte di Giovanni Verga: in tutto 40 concerti. A Taormina, che non vale meno di Siracusa, ma nemmeno di più.
«Dai primi giorni di luglio e fino a settembre si attende economia turistica e un indotto non solo esterno ma anche di chi occasionalmente arriva per assistere a spettacoli o concerti e che magari, per l’occasione, resta almeno due giorni. Si può fare anche a Siracusa, dopo le rappresentazioni classiche. Ho visto la programmazione con i 5 concerti al teatro greco di Siracusa. Benissimo, ma non possiamo rimanere circoscritti alle attività Inda e a questi spettacoli in più per chiudere la stagione estiva. Deve essere l’inizio di una strada.
«Alla Grotta dei Cordari e all’Orecchio di Dionisio, lo scorso anno sotto la direzione artistica di Gugliemo Ferro, abbiamo programmato la “Ninfa aretusa”, spettacolo che ha portato centinaia di turisti a frequentare il parco della Neapolis anche grazie a questo evento. Ma quel teatro, così come l’anfiteatro romano, deve vivere anche la sera e deve programmare eventi dall’inizio di maggio (con le rappresentazioni classiche) fino a settembre. Avendo cura e attenzione del luogo in cui si tengono gli spettacoli così come avviene a Taormina, che rappresenta la storia della nostra Sicilia, con un bene curato e sistemato.
«Piccola annotazione a margine, non di secondaria importanza: è fondamentale programmare una viabilità estiva chiara e pubblicizzata, che non comporti la chiusura a tappeto di tutta l’area a sud della città tra Ortigia e il parco della Neapolis. Non si può arrivare al ponte umbertino e non sapere che fare». Lo afferma Carlo Auteri, imprenditore culturale.
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