“La cassa integrazione torna a crescere, e a Siracusa si registra l’incremento spaventoso di +88%, che piazza la provincia tra le prime in Italia per numero di lavoratori in cig”. A lanciare l’allarme è Sebastiano Zappulla, segretario provinciale di Sinistra Italiana–Alleanza Verdi e Sinistra, commentando i dati diffusi dal Centro Studi Cgia di Mestre relativi ai primi sei mesi del 2025.
Secondo Zappulla, “la realtà dei numeri ci restituisce un quadro drammatico”. Il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali nel territorio siracusano sarebbe, in gran parte, “conseguenza della crisi profonda in cui è precipitata la zona industriale della provincia”.
Il segretario di Sinistra Italiana richiama inoltre l’allarme lanciato nelle scorse settimane da Fiom, Fim e Uilm, che avevano denunciato la perdita di circa 600 posti di lavoro nel comparto metalmeccanico: “Un segnale – sottolinea – che è stato sostanzialmente sottovalutato, come lo è stato il tema di fondo che da mesi denunciamo: la crisi industriale è una crisi di sistema”.
Zappulla punta il dito contro l’atteggiamento dei governi regionale e nazionale, accusati di minimizzare la gravità della situazione: “Continuare a dire che la situazione è sotto controllo, come fanno i governi e le forze politiche che li sostengono, è un errore che questo territorio rischia di pagare drammaticamente. Non è ignorando le voci critiche che i problemi si risolvono”.
Per il rappresentante di Sinistra Italiana-Avs, l’impennata della cassa integrazione è “la spia di un disastro sociale che sta per arrivare e che non può più essere sottovalutato”. Zappulla chiede quindi un intervento urgente dell’esecutivo: “Piuttosto che rassicurare l’opinione pubblica, occorrerebbe chiedere al governo nazionale cosa intende fare, nell’immediato, per affrontare la crisi del polo industriale di Siracusa: come pensa di riconvertire gli asset esistenti, risanare il territorio e rilanciare il settore industriale nel solco della transizione energetica, verso un modello di produzione sostenibile sul piano ambientale, economico e occupazionale”, conclude il segretario di SI-Avs.
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