Mentre tutti si preparano al rischio di un nuovo lockdown, i volontari si preparano ad accogliere nuovi poveri figli, di questa crisi che sembra travolgere tante famiglie e tante persone sole – racconta Fratel Clemente della Fratelli di San Francesco – Accedere al cibo necessario per vivere in una città come la nostra, per molti non era un problema fino a poco tempo fa, ma ora con la crisi e con la chiusura di ristoranti, bar ed esercizi commerciali anche ciò che veniva donato ai più poveri si sta riducendo.
Così, l’unico punto di riferimento per molte famiglie, per molti anziani, per molti diseredati che vivono per strada diventano le mense di poveri che ogni giorno preparano e distribuiscono migliaia di pasti caldi e pacchi di generi alimentari da portare a casa.
Abbiamo solo dovuto cambiare le nostre abitudini, per rendere tutto più sicuro. Ogni giorno, dobbiamo preoccuparci della salute degli ospiti, dei volontari e degli operatori. Abbiamo reso più sicura la nostra mensa, realizzando il distanziamento tra i tavoli con divisori in plexiglass, e con lo stesso materiale abbiamo eretto le protezioni sul bancone di distribuzione.
Abbiamo allestito due diverse sale da pranzo: la prima, la – Sala 1 è destinata agli ospiti esterni, e prevede al termine di ogni servizio la chiusura e la sanificazione, La seconda, la Sala 2, è riservata esclusivamente alla grande famiglia degli ospiti interni alla struttura. Abbiamo realizzato una specifica segnaletica, per garantire le distanze per chi entra e attende in fila, dopo avergli misurato la temperatura. Stiamo costantemente distribuendo visiere protettive e mascherine ai volontari, ovunque ci sono dispenser di gel sanificante.