
Si accende il confronto interno al Partito Democratico siracusano. In una nota congiunta, Alessandro Dierna e Mario Bonomo lanciano un duro atto d’accusa contro la gestione del partito a livello regionale, denunciando derive autoritarie e un progressivo allontanamento dai bisogni reali della comunità locale.
“Da tempo – scrivono – il dibattito politico siracusano si è ridotto a logiche di appartenenza interna, piuttosto che concentrarsi su proposte e responsabilità verso i cittadini”. Nel mirino dei due esponenti dem, l’organizzazione del congresso cittadino e la discussa conferenza stampa del 23 giugno, in cui – secondo la loro ricostruzione – sarebbe stato verbalmente annunciato l’annullamento del voto online, in contrasto con quanto stabilito in precedenza.
Al centro delle critiche, la figura di Giacomo D’Arrigo, funzionario di partito indicato da Dierna e Bonomo come esecutore di un “diktat monocratico”, in apparente contraddizione con i principi di collegialità del PD. “Lungi dal rispettare le regole pluraliste del partito – dichiarano – si è scelta una via che ricorda da vicino i peggiori vezzi del centrodestra”.
I due militanti puntualizzano che i congressi cittadini, come da statuto e prassi, rappresentano il naturale proseguimento del già celebrato congresso provinciale, e pertanto soggetti alle stesse regole, inclusa la possibilità del voto online. Inoltre, contestano la legittimità di un intervento solitario da parte di D’Arrigo, ricordando che la commissione congressuale è un organo collegiale composto da sette membri, e che le decisioni devono essere prese a maggioranza.
Un altro punto critico riguarda la posizione espressa sul voto online: “Censuriamo con forza – affermano – ogni tentativo di delegittimare la correttezza dei giovani democratici nel loro esercizio del voto”. Stupisce, a loro dire, che il delegato al congresso abbia dichiarato di non conoscere la piattaforma usata per il voto o di ritenerlo riservato ai soli studenti fuori sede, smentendosi poi in un messaggio vocale di cui sarebbero in possesso.
In conclusione, Dierna e Bonomo denunciano quello che definiscono un tentativo di “asfissiare le idee e il voto dei giovani democratici”, un atteggiamento che, secondo loro, rischia di trasformare il Partito Democratico in “un club per pochi amici”.
La vicenda, che ha già creato malumori nel tessuto locale del partito, si inserisce in un contesto più ampio di malessere interno al PD siciliano. Resta ora da vedere se e come gli organi regionali e nazionali risponderanno alle pesanti accuse mosse da Dierna e Bonomo.
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