
Tracollo per le Europee, ha votato il 37,3% degli aventi diritto, reggono le Comunali al 49,9%. Una ecatombe di votanti, un disastro annunciato ma forse non in queste dimensioni. I dati definitivi sul numero dei votanti confermano che sono sempre meno gli italiani che vanno a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo. Il centrodestra in Sicilia ottiene un risultato storico con il 51,4% delle preferenze. Nel 2022 alla Camera aveva raggiunto il 35,4% e alle ultime regionali, comprese le liste locali, aveva toccato il 42% con il candidato poi eletto Renato Schifani.
Ecco i probabili 8 europarlamentari
Forza Italia in classifica trova primo Edy Tamajo, nelle preferenze nell’isola, che vince la sfida interna al partito di Berlusconi contro l’attuale assessore regionale Marco Falcone, anch’esso eletto all’UE, ma staccato al momento di 20 mila voti. Però, se entrambi rinunciano e rimangono deputati regionali e assessori, scatterebbe il seggio alla terza capolista Caterina Chinnici, su cui aveva puntato Antonio Tajani. La Chinnici sarà eletta qualora uno dei due assessori rinuncia (nelle ipotesi potrebbe essere Tamajo).
Mentre Massimo Dell’Utri, su cui sono confluiti anche i voti della Dc di Totò Cuffaro, è quarto. I siciliani hanno disertato il voto per eleggere i nuovi rappresentanti comunitari attraverso le elezioni europee 2024.
Nel partito Fratelli d‘Italia il seggio scatterebbe a Giorgia Meloni ed anche a Giuseppe Milazzo, ma dato che la Meloni con molta probabilità rinuncerà al seggio, scatterà il posto in parlamento europeo anche per Ruggero Razza; in quarta posizione Massimiliano Giammusso, per lui il seggio è in forse.
Nel PD identica situazione come FdI cioè Elly Schlein lascerà con molta probabilità il posto a Giuseppe Lupo e nell’assegnazione dei seggi potrebbe scattare anche uno scranno per Pietro Bartolo. Nulla per il siracusano trapiantato a Roma, Antonio Nicita, risultato primo dei non eletti.
Nei 5 Stelle si dà per certo l’elezione dell’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, messinese, che avrebbe totalizzato totalizzato 64.529 preferenze. Il neo parlamentare europeo è stato vittima di un attentato, dal quale è uscito illeso grazie all’auto blindata e all’intervento della scorta.
Per quanto riguarda la Lega è l’eurodeputato uscente Raffaele Stancanelli che ha superato in Sicilia nelle preferenze il generale Vannacci.
Nel Avs (Alleanza Versi e Sinistra) invece Ilaria Salis e Mimmo Lucano potrebbero optare per l’elezione in un’altra circoscrizione, ad andare all’Europarlamento sarebbe l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
I partiti in Sicilia
Forza Italia ha ottenuto un risultato straordinario raggiungendo il 23,8% e risultando, unica regione in Italia, il primo partito. Dai risultati delle preferenze si comprenderà chi avrà dato il contributo più rilevante considerando che su Forza Italia si sono concentrati anche i voti della Democrazia Cristiana, dell’MPA, di Noi Moderati e degli amici di Cardinale.
Fratelli d’Italia è il secondo partito, ma aumenta comunque di oltre un punto percentuale rispetto al già ottimo risultato della Camera del 2022 raggiungendo il 20,2%, senza fare paragoni con il 7,6% del 2019.
La Lega nel 2019 aveva raggiunto in Sicilia l’incredibile risultato del 20,8% riuscendo a vedere elette due deputate, ma erano davvero altri tempi. Alle politiche del 2022 il precipizio al 5,1% e adesso la risalita al 7,5%.
La sinistra ha ottenuto un risultato davvero deludente soprattutto a causa della pessima performance dei 5 Stelle. Nel 2019 5 Stelle, PD e sinistra avevano addirittura raggiunto il 50,6%. Poi nel 2022 il calo al 42,2% e adesso la discesa al 35,3%.
Il Partito Democratico ha ottenuto un risultato controverso. Nel 2019 aveva preso il 16,6%, crollato 3 anni dopo all’11,9% per risalire oggi al 14,4%. Una cifra comunque lontanissima dai risultati degli anni d’oro.
I 5 Stelle nel 2019 hanno raggiunto il 31,2% dei voti. Tre anni dopo nel 2022 avevano perso solo 3 punti percentuali arrivando al 28,2%. Oggi la discesa a precipizio fino al 16%. Un tonfo che coinvolge l’intera sinistra, malgrado rimangano ancora più forti del Partito Democratico.
L’Alleanza liberale tra Italia Viva di Renzi e Azione di Calenda aveva suscitato negli anni scorsi molte speranze nell’elettorato di area liberale, poi spente dalla delusione derivata dalla piccolezza di scontri fratricidi. Morale: catastrofico il risultato dei renziani (2%) e di Calenda (1,4%). Con questi numeri l’appeal sulle due principali coalizioni in vista dei prossimi appuntamenti elettorali si è ridotto, e di molto.
Cateno De Luca non c’è più, in Sicilia un deludente 7,6%. Un altro risultato forse inaspettato è il crollo dei populisti di Cateno De Luca. La lista Libertà raggiunge in Sicilia un misero 7,6% e un’inesistente 1,2% a livello nazionale. Rispetto al 24% delle scorse regionali e al 10,2% delle scorse politiche la delusione è di certo cocente soprattutto per chi era saltato su quel carro credendolo vincente.
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