Scalpitano i presunti candidati del centrodestra dopo il ‘niet’ di Titti Bufardeci che dopo una lunga riflessione ha ritenuto opportuno sciogliere il nodo della sua candidatura a sindaco di Siracusa. Una mossa intelligente quella dell’ex sindaco con due mandati dal 1999 fino al 2008 dimessosi anticipatamente per concorrere alle elezioni regionali.
Bufardeci ha sciolto la riserva per non tenere in ostaggio la coalizione del centrodestra per una sua candidatura che adesso lascerebbe il campo libero ad altri aspiranti. Ma qui, come si dice, cade l’asino, in quanto nella presunta ‘vedovanza’ nel centrodestra, molti cavalli aspiranti candidati, presunti ‘invertebrati’, scalpitano e correrebbero nella prateria politica delle amministrative, creando una divisione e frammentazione che avvantaggerebbe il pro tempore del Vermexio, il quale si troverebbe in una posizione avvantaggiata, in quanto attuale sindaco, meno preoccupante del centrodestra.
Bufardeci era il preferito di una parte dell’elettorato siracusano, un uomo che aveva detto più volte no per una condizione sociale nella quale lui non si riconosceva più, i tempi e la società sono cambiati radicalmente, il modo di pensare e le nuove abitudini: Bufardeci è stato sempre una persona saggia ed intelligente anche quando accettò una nostra idea entusiasmante portata con successo dal dr Giuseppe Bianca, quella di un aeroporto turistico a Siracusa di terzo livello per voli charter e aerotaxi. Prima dello scadere del secondo mandato riuscimmo a far entrare il Comune in una partecipata con la società Aeroporti Spa. Un progetto, un successo, con tre studi di fattibilità totalmente gratuiti da società di progettisti, curati dal consulente a titolo gratuito, dr. Giuseppe Bianca che per lunghi otto anni era riuscito con successo portare a termine.
Ahimè, progetto dopo con l’avvento della giunta Visentin fece fallire miseramente e lo scioglimento della società mista costituito presso la notaio Luisa Costanza (da qualche anno in quiescenza). Ma questa è un’altra storia. Con Titti Bufardeci ci lega un rapporto di stima e rispetto reciproco nell’ottica dello sviluppo di Siracusa. Titti Bufardeci dopo l’incarico al Cga regionale, ha ripreso l’attività di avvocato ed è consulente giuridico del Comune di Avola, feudo della Meloni con Luca e Rossana Cannata.
L’ipotesi di Siracusa del centrodestra ostaggio di se stessa
Quindi, per Siracusa si farebbe strada l’ipotesi Forzista: con Stefania Prestigiacomo come candidata unitaria di prestigio (magari senza essere impallinata com’è successo per Roma e per Palazzo d’Orléans per il mancato assessorato), altrimenti l’unico soggetto possibile potrebbe essere l’ex assessore regionale Edy Bandiera. Ma rimane tutto un punto interrogativo.
Per l’ex deputato regionale, Enzo Vinciullo, sempre più insofferente con il centrodestra, forte del seguito in città avrebbe almeno due liste civiche già pronte.
Riflettori sull’ex sindaco Giancarlo Garozzo che ha abbandonato al suo destino il suo delfino Italia per farlo riavvicinare a un altro ex amico, l’ormai leghista Giovanni Cafeo.
Inoltre a rapprsentare il centrodestra ci sarebbe il coordinatore provinciale del Mpa, Mario Bonomo, ex deputato regionale, che avrebbe annunciato la sua candidatura.
Poi la lista di Cateno De Luca che avrebbe in rampa di lancio Maura Fontana (ex di forze politiche nonchè recente ex assessore della giunta Italia.
Concorerrebbe anche la lista Civico4 fondata da Michele Mangiafico (anche costui ex di forze politiche nonchè vice presidente dell’ultimo decaduto consiglio comunale).
Altre liste sono in preparazione con la candidature di soggetti ancora ai più sconosciuti.
Il risveglio del sindaco pro tempore Italia, calendiano, dopo un mandato in letargo, per un fattore (di capitolato) l’uscente, si ricandiderebbe, che a suo dire avrebbe rifiutato un posto romano al sole per rimanere a Siracusa. Il suo mandato ‘antidemocratico’ legittimato dal Cga, soffocando il libero popolo sovrano siracusano, nell’espressione di eleggere democraticamente il suo sindaco (senza presunti brogli elettorali) e del Consiglio comunale. In questa competizione di elezioni amministrative si presenta ai nastri di partenza un centrodestra diviso, liste civiche in comodato d’uso, e un presunto centrosinistra diviso in corsa ma unito nel ballottaggio da presentarci il conto nel nome e per conto dell’ideologia di sinistra e nella vittoria finale di un uomo che ha dimostrato tutte le sue lacune, distruggendo il territorio, il radical chic: sindaco pro tempore, Amen. Che Dio ce la mandi buona.
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