Se nel calcio ci fosse un pur minimo rispetto dei ruoli il tifoso si farebbe il tifoso, il giocatore quello che è pagato per scendere in campo e calciare la palla e, l’allenatore, vivaddio, colui che Ha l’incarico di preparare al meglio la squadra e di dettare gli schemi della manovra. Invece no. In Italia c’è un esercito di tecnici, di preparatori atletici e di direttori sportivi che il lunedì si danno convegno chi in ufficio, chi al bar dello sport e chi al supermercato per dire la sua. E il guaio è che purtroppo sul fronte dei dirigenti ci sia qualcuno pronto ad esaudire i desideri. Che sono essenzialmente quelli di acquistare un giocatore anziché un altro, di mandarne a casa uno che s’è mangiato il gol, di licenziare un allenatore, magari bravo ma sfortunato, e assumerne uno che all’arrivo dichiarerà, come al solito, di aver preferito questa anziché quell’altra squadra, perché gli è piaciuto il progetto. A Siracusa la piega che stanno prendendo le cose è proprio quella di cambiare la guida tecnica, fra l’altro la stessa che fino a Giugno scorso è stato protagonista con quasi tutta la stessa rosa. Ed è prontamente scattato il toto allenatore. E il buon Pagana ha dovuto stringere i denti e guidare la squadra in stato di disagio, con una decina di probabili sostituti alla porta. Uno sforzo improbo finalizzato ad una pronta rivincita che potrebbe arrivare da Rieti con conseguente inversione di tendenza e inizio di un’ancora possibile risalita. Doppio lavoro per Gomis, apparso negli ultimi tempi un tantino incerto, anche perché non del tutto ancora uscito dallo choc dell’incidente. E linea difensiva messa in continuità sotto pressione da Vazquez, Diop e compagni perché a Rieti non sono ammesse amnesie e incertezze. A centrocampo mancherà il fantasista Rizzo, sospeso dal giudice sportivo, ma ci sarà Ott Vale che non avrà il dinamismo del compagno di linea, ma che supplisce con una migliore visione del gioco e con aperture geniali che potrebbero essere molto gradite ad un bomber come Federico Vazquez che ha promesso di farsi perdonare l’espulsione che gli ha fatto saltare due turni con una prestazione di grande profilo.
Resta da commentare la diversità di atteggiamento fra il Siracusa e la Viterbese. Con gli aretusei che oggi raggiungeranno Rieti dopo il volo che li porterà da Catania a Roma e con quest’ultima che, quando il campionato è giunto all’ottava giornata, non ha disputato, grazie alla tolleranza federale,neanche un incontro, ritenendo eccessiva la distanza delle trasferte siciliane. Una lezione di stile della serie: prendi, incarta e porta a casa!
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