In foto, in alto a dx: Totò Cuffaro; sullo sfondo Alessandro Caltagirone Una vasta inchiesta sulla sanità siciliana fa tremare i palazzi del potere, e coinvolge vertici politici e manager pubblici dell’isola.
Nella mattinata di oggi, martedì 11 novembre, si sono svolti i primi otto interrogatori di garanzia nell’ambito dell’indagine che coinvolge 18 persone, accusate a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta e associazione a delinquere.
Sotto la lente del GIP Carmen Salustro le presunte manovre oscure relative a una gara d’appalto da 17 milioni di euro per i servizi di ausiliariato bandita dall’Asp di Siracusa.
Secondo gli inquirenti, l’appalto sarebbe stato indirizzato verso la Dussmann Service srl grazie all’intervento dell’allora direttore generale Alessandro Maria Caltagirone, indagato e oggi dimissionario, la cui nomina sarebbe stata caldeggiata da Totò Cuffaro.
Gli interrogatori
Le indagini, condotte dai carabinieri del Ros e coordinate dalla Procura di Palermo diretta da Maurizio de Lucia, si basano su un articolato sistema di intercettazioni telefoniche e ambientali.
Gli inquirenti ipotizzano un meccanismo volto a pilotare la gara con la complicità di diversi funzionari e imprenditori, tutti indagati, tra i quali gli otto soggetti sottoposti all’odierno interrogatorio: Paolo Bordonaro (59 anni, Canicattini Bagni), direttore dell’ospedale Umberto I di Siracusa e commissario di gara; Giuseppa Di Mauro (60 anni, Lentini), dirigente amministrativa dell’Asp e responsabile unico del procedimento; Vito Fazzino (53 anni, Siracusa), bed manager dell’Asp e componente della commissione aggiudicatrice; Paolo Emilio Russo (62 anni, Catania), dirigente amministrativo del presidio ospedaliero di Avola-Noto e commissario di gara; Sergio Mazzola (61 anni, Belmonte Mezzagno), imprenditore nel settore delle pulizie; Ferdinando Aiello (53 anni, Cosenza); Marco Dammone (51 anni, Palermo), funzionario commerciale Dussmann e Mauro Marchese (65 anni, Napoli), rappresentante legale Dussmann.
Il ruolo di Vito Fazzino, comparso stamane davanti al GIP, sarebbe stato ridimensionato. L’indagato avrebbe ammesso di aver commesso un falso, ma perché indotto in errore: perciò per lui la Procura ha revocato la richiesta di arresto.
Ammissioni sarebbero state fatte invece dalla presidente della commissione di gara, Giuseppa Di Mauro, che avrebbe confermato che il rinvio della aggiudicazione era avvenuto su pressione dell’allora direttore generale dell’Asp Alessandro Maria Caltagirone, nominato ai vertici dell’azienda secondo l’accusa su indicazione di Romano, e che i punteggi delle ditte partecipanti erano stati modificati.
Ferdinando Aiello, consulente che avrebbe mediato tra l’impresa e l’azienda sanitaria, ha invece respinto ogni accusa. Rinviato l’interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione di gara, mentre l’addetto commerciale e il legale rappresentante della Dussmann Marco Dammone e Mauro Marchese, sotto la lente dei magistrati, avrebbero respinto le tesi dell’accusa, che l’imputano di presunti scambi di favori e illeciti. Per tutti, tranne che per Fazzino, pende la richiesta di arresto.
Giovedì 13 novembre saranno ascoltati Alessandro Maria Caltagirone, Roberto Colletti, Antonio Iacono, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro. Mentre venerdì 14, alle 9:30, toccherà a Antonio Abbonato, Salvatore Cuffaro, Carmelo Pace, Vito Raso e Saverio Romano. Il giudice dovrebbe pronunciarsi entro le successive 48 ore.
La gara truccata secondo la Procura
Gli inquirenti ipotizzano che Caltagirone, dimissionario e direttore generale dell’Asp di Siracusa, con l’intermediazione del faccendiere Antonio Abbonato, dell’ex parlamentare calabrese Ferdinando Aiello e di Saverio Romano, abbia favorito l’aggiudicazione dell’appalto alla Dussmann Service srl.
In cambio, sarebbero stati promessi miglioramenti contrattuali per due dipendenti segnalati da Totò Cuffaro; subappalti a imprese “amiche” e un aumento del valore delle prestazioni a favore della società Euroservice srl di Sergio Mazzola.
Per la Dussmann avrebbero “trattato” direttamente Mauro Marchese e Marco Dammone, rispettivamente legale rappresentante e funzionario commerciale. Mazzola, secondo la Procura, sarebbe stato presentato loro come “amico personale” dell’onorevole Saverio Romano.
Appalto ‘architettato’ a casa Cuffaro
Una vicenda inquietante che trae origine nel mese di febbraio 2024, quando si tenta di ‘veicolare’ la gara che culminerà poi con l’effettivo affidamento “favorito” alla Dussmann nel mese di settembre dello stesso anno: “Senti ti volevo chiedere una cortesia o se possibile fissare un incontro magari quando prossimamente io sarò su Palermo ma sono anche su Roma…” – afferma Marchese (legale rappresentate della Dussmann) a Vito Raso, uno dei fedelissimi di Cuffaro, intercettato dagli inquirenti.
L’incontro avviene proprio nell’abitazione di Cuffaro, detto “vasa vasa”. Durante il colloquio, Marchese espone il suo interesse per la gara: “Adesso abbiamo partecipato anche ad una gara interessante sull’Asp di Siracusa… 2024… reception… portierato… ausiliariato… dieci milioni all’anno… in pratica per due anni… esatto… e questa è una cosa sulla quale noi stiamo partecipando e speriamo di poter presentarci a Caltagirone… di essere in qualche modo sostenuti per questa cosa…”.
La conversazioni tra i due si fa più ‘intima’: “…Totò noi quello che possiamo fare… in pratica sul territorio… occupazionalmente dà dei riscontri… se ci fosse un’opportunità di questo genere sicuramente…”. Cuffaro recepisce: “… perché io in settimana parlo personalmente con chi… Alessandro… (Caltagirone ndr)”.
Sul piatto ci sarebbe uno scambio di favori, un ‘do ut des’ illecito, tra affidamento della gara alla Dussmann e il ritorno in termini di occupazione e quindi di consenso elettorale per la DC di Cuffaro.
Nel corso del dialogo, l’ex presidente della Regione tenta di raccogliere notizie sui criteri di aggiudicazione: “… ma chi la vince… chi fa il ribasso… tipo il prezzo migliore?…”.
Il legale rappresentante della Dussmann, Marchese, incalzato dall’ex leader della DC, esplicita meglio: “… l’unico requisito per essere chiari inter nos e che se noi dobbiamo solo utilizzare il subappaltatore”.
La scelta sarebbe caduta su Mazzola che, secondo la Procura di Palermo, sarebbe stato sponsorizzato dall’onorevole Saverio Romano. “Intanto speriamo che vincete la gara… se poi… c’è bisogno di un subappaltatore si troverà nel senso la potete fare voi non sono qui a dirlo…”, afferma Totò ‘vasa vasa’.
L’incontro con Caltagirone per l’Asp aretusea
Durante una conversazione avvenuta nella casa di Cuffaro a Mondello, alla presenza di Alessandro Caltagirone e Aiello, viene menzionato ripetutamente un certo “Saverio”, descritto come una figura chiave nella gestione delle decisioni a Siracusa. Cuffaro afferma che a influenzare le sorti della gara d’appalto fosse un suo amico, “uomo di Saverio…totale”, per la cui nomina egli stesso si era adoperato.
Secondo l’interpretazione della Procura, i riferimenti sarebbero a Saverio Romano, ex ministro e attuale deputato nazionale, e ad Alessandro Caltagirone, all’epoca manager dell’Asp di Siracusa, mentre Aiello sarebbe interessato alla società Dussmann, specializzata nei servizi di gestione e nelle residenze per anziani.
Più livelli d’interferenze all’Asp di Siracusa
Le indagini hanno successivamente rivelato un secondo livello di contatti e interferenze interni all’Asp di Siracusa. Le intercettazioni documentano incontri e conversazioni tra dirigenti come Salvatore Madonia, direttore sanitario dell’ente aretuseo, Russo e Bordonaro, da cui emergono tentativi di mantenere riservatezza e di evitare che dettagli sulla gara trapelassero.
Dalle intercettazioni emergerebbe che Madonia, in un colloquio con Russo, inviterebbe a spostarsi in un luogo appartato, “vai tranquillo… vedi chi c’è in bagno”, per discutere indisturbati. Lo spyware intercetta frammenti di dialogo in cui si parlerebbe esplicitamente di “Dussmann” e delle altre società partecipanti.
La commissione di gara e la valutazione tecnica
Dalle registrazioni risulta che il presidente della commissione di gara, Di Mauro, avrebbe chiesto ai membri di mantenere il massimo riserbo, facendo intendere la necessità di evitare fughe di notizie.
Le intercettazioni evidenzierebbero inoltre possibili irregolarità nella fase di valutazione tecnica: si parlerebbe di modifiche ai punteggi – come la riduzione di un voto da 0,9 a 0,8 – al fine di penalizzare la Dussmann e favorire la società Pfe, ritenuta quella “vicina” a qualcuno.
Il rinvio e l’esito della gara
Il 30 luglio, alcune ore prima dell’apertura delle buste, il manager Caltagirone avrebbe informato Di Mauro della necessità di posticipare la gara a causa di ‘fughe di notizie’. Nonostante ciò, la valutazione tecnica si conclude con Pfe prima (70 punti) e Dussmann seconda (69,74 punti).
Nella giornata del 24 settembre le buste vengono aperte con le relative offerte economiche: la Dussmann, proponendo un ribasso del 15% con un importo di 17 milioni di euro, supera la Pfe, che aveva offerto un ribasso del 12,5% stimato in 17,5 milioni.
Il ribaltamento avrebbe suscitato stupore nella commissione: “Colpo di scena, Pfe non ce l’ha fatta”, commenta Di Mauro.
Le reazioni
Nei giorni successivi, nuove intercettazioni rivelerebbero il malcontento tra alcuni dei protagonisti dell’annosa vicenda. Una voce non identificata parla con Russo definendo “un autogol” la condotta di una donna, indicata probabilmente come Giuseppina, accusata di aver contribuito inavvertitamente alla vittoria della Dussmann mantenendo uno scarto minimo nei punteggi tecnici.
Secondo l’interlocutore, tale decisione avrebbe “legittimato” la bontà del progetto Dussmann, annullando di fatto i tentativi di favorire Pfe.
Dalle intercettazioni emerge un quadro inquietante, fatto di presunti condizionamenti e scambi di favori nella gestione dell’appalto siracusano, con il coinvolgimento di figure politiche e amministrative di rilievo.
Nonostante i tentativi di orientare la gara, l’offerta economica più vantaggiosa della Dussmann ha ribaltato l’esito finale, determinando – secondo la Procura – una vittoria che avrebbe consolidato l’influenza di Cuffaro e dei suoi alleati nel sistema delle forniture pubbliche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

