Siracusa. Corruzione e affari ‘occulti’ all’Asp, Cuffaro ammette: «Favorita la ditta, ‘gaffe’ su concorsi e Caltagirone è di FI»

di Redazione

Maxi inchiesta su tangenti, favori politici e appalti truccati nella sanità. Le ammissioni di Totò Cuffaro, detto vasa vasa, scuotono la Sicilia: svelato un sistema di potere, per la Procura le dichiarazioni rese dall'ex governatore sarebbero utilizzabili

In foto, sullo sfondo: Totò Cuffaro; nel riquadro Alessandro Maria Caltagirone

L‘ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip di Palermo, Carmen Salustro, e ha rilasciato soltanto dichiarazioni spontanee.

Il leader della Democrazia Cristiana, dimissionario, è indagato per corruzione, turbata libertà degli incanti e associazione a delinquere nell’ambito di una indagine su un comitato d’affari criminale che avrebbe pilotato appalti e concorsi pubblici in cui sono coinvolti altri 17 imputati tra politici, amministratori di enti e imprenditori.

Il Gip dovrà decidere sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura di Palermo, guidata da Maurizio De Lucia. Entrando al Tribunale, Cuffaro ha detto ai giornalisti di essere “fiducioso nella giustizia”. L’ex presidente della Regione è poi uscito dal Palazzo dopo circa un’ora, senza fermarsi davanti ai microfoni e sviando le domande dei cronisti: “mi hanno detto di non parlare”, l’unica frase proferita da Cuffaro. “Ci limiteremo ad inviarvi una nostra nota, non abbiamo nessun commento”, ha aggiunto il legale Di Benedetto.

Cuffaro ai Carabinieri: “Ho tentato di aiutare la Dussmann a vincere l’appalto a Siracusa”

Agli atti dell’indagine è finita una nota dei Carabinieri del Ros con alcune dichiarazioni rese da Cuffaro il giorno delle perquisizioni delle sue abitazioni nel corso delle quali i militari hanno trovato 80.000 euro in contanti.

Ai carabinieri l’ex governatore ha detto di aver tentato di aiutare l’ex legale rappresentante della ditta Dussmann srl Mauro Marchese a vincere la gara d’appalto bandita dalla Asp di Siracusa, si tratta di uno degli episodi contestati all’ex presidente, perché questi in passato aveva avuto delle divergenze con l’ex direttore generale della azienda e aveva lamentato il fatto che non riusciva a lavorare con l’ente.

Siracusa. Inchiesta Asp, Caltagirone dal Gip: «Pressioni e anomalie in gara» al centro delle domande

Per aiutarlo Cuffaro si sarebbe rivolto al dirigente generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Maria Caltagirone, successivamente dimessosi dalla carica, ma che questi di fatto non aveva preso in considerazione le sue richieste.

Tra gli indagati figura proprio l’ex direttore generale Alessandro Maria Caltagirone e altri dirigenti dell’azienda sanitaria aretusea. Secondo Cuffaro, il manager Caltagirone era un uomo di Forza Italia. Il politico ha anche aggiunto che la vera accelerazione nella gara d’appalto era avvenuta soltanto a seguito dell’intervento dell’ex ministro Saverio Romano, attuale deputato nazionale in quota Noi Moderati, e ha spiegato che sempre usando la posizione politica di Romano aveva chiesto a Marchese di aumentare l’orario di lavoro a due dipendenti della srl che avevano difficoltà economiche nell’arrivare a fine mese.

Per Cuffaro, Marchese, Romano e Caltagirone sono stati chiesti gli arresti domiciliari.

Concorsi truccati a Palermo, Cuffaro: “Ho fatto una minchiata”

Sull’altro episodio contestato, il concorso truccato per 15 posti di operatori sanitari bandito dall’azienda ospedaliera Villa Sofia, Cuffaro ha detto ai carabinieri di “aver fatto una minchiata e che il suo intento era solo quello di favorire una ragazza”.

Sulla pressione fatta per nominare Roberto Colletti ai vertici della stessa Asp l’ex governatore ha sostenuto invece che “il manager era un suo amico di vecchia data e che aveva gravi problemi di salute”.

Cuffaro si compiace per le indagini: “Minuziose e scevre da condizionamenti politici”

Infine sulla fuga di notizie sulle indagini a suo carico, per cui è indagato il colonnello Stefano Palminteri, il politico ha detto ai militari che gli aveva chiesto un incontro millantando di sapere di accertamenti nei suoi confronti e in cambio gli aveva chiesto di aiutarlo ad ottenere l’incarico di direttore generale della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo.

Ai militari l’ex presidente ha anche manifestato il suo compiacimento per le modalità con le quali erano state condotte le indagini “minuziose e scevre da condizionamenti politici, cosa che a suo avviso non era avvenuta nella vicenda giudiziaria che lo aveva condotto in carcere anni addietro”.

Per la Procura, che ha depositato la nota, le dichiarazioni rese da Cuffaro sarebbero utilizzabili.

14 Novembre 2025 | 16:24
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