Un caso che scotta all’Umberto I. Nell’ambito dei servizi di individuare persone sottoposte ai controlli anti coronavirus, alla stazione ferroviaria di Siracusa provenienti da possibili focolai, la Polizia municipale nei compiti previsti dal Dcpm ha fermato mercoledì sera una donna originaria della Romania, proveniente da Palermo, a quanto pare da alcune fonti investigative, la donna avrebbe dovuto essere in isolamento, cioè la quarantena, poiché nei giorni precedenti, era arrivata dal continente. E in questo contesto gli verrebbe contestato dall’Autorità ex art. 650 c.p.. Ma fin qui il provvedimento di legge osservato dal comando della Polizia municipale di Siracusa il cui comandante è Vincenzo Miccoli.
Il governatore Musumeci è stato chiaro nelle misure emesse di ristrettezza con gli arrivi in Sicilia per regolare gli ingressi provenienti dal Nord Italia.
La Municipale contatta i sanitari del 118 che soccorrono la donna per trovare un luogo per dare corso all’isolamento, ma anche in questo caso i sanitari assolvono al lavoro cioè soccorre il soggetto per il successivo step: al pronto soccorso.
Ed è qui che nasce il problema, la donna diretta a Siracusa, doveva essere accolta da alcuni sui familiari che l’hanno rifiutata per il pericolo di contagio. Contagio che la povera donna si trova accovacciata al Pronto soccorso nello spazio della Polizia di Stato dove ha trovato dimora, usando la macchinetta del caffe e bevande varie, così com’era stata soccorsa: stessi abiti, malmessa, stessa mascherina da chissà quanto tempo ma il pericolo costante per tutti coloro i quali si trovano nelle vicinanze della donna ignari del pericolo incombente.
La donna sconta la quarantena al Pronto soccorso. Di chi è la responsabilità del caso. Chi dovrebbe porre rimedio ad un presunto focolaio all’aperto? Per non parlare della sanificazione del posto, ma forse per alcuni si sta scherzando col fuoco.
E’ un problema urgente cioè di sottoporre la donna ad un ricovero immediato in una casa famiglia, quindi servizi sociali e sottoporla immediatamente a tampone per fugare ogni possibile dubbio perchè questa donna, se ancora qualcuno non l’avesse ancora capito, ha attraversato l’Italia e la Sicilia.
Una macchina di soccorso latente. Non siamo messi bene, con la superficialità a qualunque latitudine, che il cielo ci aiuti.
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