Chiusura immediata fino a data da destinarsi per sanificazione i reparti di Medicina, Geriatria e U.O.S. Stroke Unit dell’ospedale Umberto I di Siracusa ed allo stesso tempo è stata disposta la quarantena per il personale. E’ quanto emerge in una circolare del 15 scorso della Sues 118 Catania-Siracusa-Ragusa nella disponibilità dell’ospedale Cannizzaro di Catania e dell’Asp di Siracusa.
La Cgil Siracusa si chiede «Quanto deve durare ancora questo drammatico teatrino sulla sanità siracusana? il disastro sanitario che si sta consumando sotto gli occhi attoniti di tutti noi va fermato, subito! Basta con le polemiche inutili di chi continua a girarsi dall’altra parte. Basta con tentativi raffazzonati di agguantare una situazione che rischia di essere sempre più fuori controllo. La Direzione Generale e Sanitaria dell’Asp faccia un passo indietro in nome di un residuo di lealtà e di dignità dovuto a tutta la nostra comunità. Sfuggire a questa responsabilità, come accaduto fino adesso, accresce soltanto il clima già pesante di incredulità e sgomento».
«Il continuo rincorrersi di notizie di contagio all’interno delle nostre strutture ospedaliere (Siracusa, Avola e ultima in ordine di tempo Augusta), di smentite della dirigenza sanitaria confuse, contraddittorie e a tratti opache, la dice lunga sul concetto di trasparenza applicato alla gestione dell’emergenza Covid 19 nella nostra provincia, sottolinea il segretario generale della Cgil Siracusa, Roberto Alosi. «E a nulla vale l’obbligo di riservatezza imposto nei confronti della stampa e degli stessi operatori sanitari dipendenti dell’Azienda che, al contrario, accresce oltremodo la tensione e il sospetto dell’inefficacia dei provvedimenti adottati.
E ancora: «Alla luce di quanto sopra, in un contesto di massima emergenza nel quale il tempo non è una variabile neutra, ancora una volta sollecitiamo con forza la Direzione Strategica dell’Asp a dare immediato corso alle direttive già impartite dall’Assessore Regionale alla Sanità al fine di insediare un’autorevole Cabina di Regia permanente di monitoraggio e di informazione in cui si possa esercitare, accanto a quella doverosa delle istituzioni, la responsabilità dei cittadini e delle forze sociali di rappresentanza. Persistere nella volontà di non farlo è un errore strategico che appesantisce pericolosamente la fragilità sociale del territorio e rischia di non centrare l’obiettivo» ha concluso Alosi.
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