Confindustria considera la Responsabilità Sociale un elemento vincente per la competitività delle Imprese. A Siracusa, prima tappa nel Mezzogiorno, il manifesto elaborato da Confindustria presentato questa mattina con inizio
nella sede di Confindustria, da Rossana Revello Presidente del Gruppo Tecnico Responsabilità Sociale d’Impresa di Confindustria. Partendo dal Patto di Responsabilità Sociale per Siracusa e dalla felice intuizione di creare coesione sociale tra diversi portatori di interesse per puntare ad uno sviluppo sostenibile del territorio, daranno la loro testimonianza e racconteranno le loro esperienze in tema di Responsabilità Sociale le aziende Buzzi Unicem, Erg, Eni, Sasol Italy e Tozzi Green.
Gli imprenditori di oggi devono affrontare uno scenario nuovo rispetto al passato che richiede un ripensamento del modello di sviluppo che punti sull’innovazione e la sostenibilità all’interno di un sistema in grado di creare valore condiviso per tutti. E’ in questo contesto che Confindustria considera la Responsabilità Sociale un elemento vincente per la competitività delle imprese e si impegna per promuoverla all’interno e all’esterno della sua organizzazione attraverso un processo di impegni concreti. Oggi il successo dell’impresa è strettamente connesso e condizionato dal territorio in cui opera. Il sostegno alle comunità, la collaborazione tra impresa, i fornitori, i clienti, le Istituzioni, la promozione culturale e del territorio costituiscono variabili che entrano in diritto nelle politiche aziendali e diventano nuove leve che influenzano l’economia. Non compensazione quindi né tantomeno beneficienza ma utilità di una impresa che attraversa il dialogo con con le comunità di appartenenza, crea valore condiviso ed aumenta la sua capacità di fare business.
La crisi ha portato a un cambiamento del ruolo dell’imprenditore: l’impresa è oggi legata ad uno scenario più ampio rispetto al passato: temi come valore condiviso, ruolo degli stakeholder, progetti per le comunità e valori quali integrità, responsabilità, legalità sono entrati a far parte del nostro agire quotidiano. E’ inoltre cambiato lo scenario socio economico: noi europei rappresentiamo il 7% della popolazione mondiale, il 25% del PIL e il 50% del welfare. Su 7 miliardi di persone 5 vivono in condizioni di povertà, la ricchezza è concentrata in pochissime mani, la classe media si è ristretta e impoverita, la ripresa economica è difficile. Dobbiamo ragionare su un modello di sviluppo diverso.
Eco perché la responsabilità sociale d’impresa diventa un tema strategico all’interno delle politiche industriali. La RSI – intesa come elemento di innovazione che porta alla condivisione del valore – rappresenta un nuovo fattore di competitività in grado di creare valore per tutti: per l’impresa, per gli stakeholder e per i territori in cui l’impresa opera. Crediamo che la RSI possa diventare un nuovo paradigma economico, un antidoto alla disgregazione sociale, in grado di contribuire a una nuova cultura d’impresa, innovativa, sostenibile e interconnessa, e non solo grazie alle tecnologie digitali.
«Confindustria ritiene che la consapevolezza dei trend internazionali, delle problematiche ambientali e sociali e la loro integrazione nelle scelte strategiche e gestionali, sia una leva importante per un’impresa che vuole crescere e competere sui mercati internazionali, lo afferma Rossana Revello presidente Gruppo Tecnico Responsabilità sociale di impresa Confindustria intervenuta stamane al convegno di Siracusa. «Questa leva assume diversi nomi – responsabilità sociale d’impresa, sostenibilità, valore condiviso – ma nel suo senso più pieno comporta sempre un approccio sostenibile a tutto tondo, che interessa la strategia, la governance, l’innovazione dei processi e dei prodotti, l’attenzione agli stakeholder».
Diego Bivona nel suo intervento ha sottolineato come “la RSI rappresenta un momento importante di condivisione di un modello di sviluppo che vede il coinvolgimento di imprese, forze sociali ed Istituzioni per traguardare la sostenibilità, la legalità, la sicurezza, la formazione ed il lavoro. L’esempio più emblematico di “valore condiviso con il territorio è quello che ha lasciato nella nostra provincia un imprenditore come Riccardo Garrone”.
Vittorio Pianese ha parlato del Patto di Responsabilità Sociale di Siracusa e della felice intuizione di creare coesione sociale tra diversi portatori di interesse per puntare tutti ad uno sviluppo sostenibile del territorio che si basi su fatti concreti superando le opinioni spesso fondate su notizie non vere.
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