La Procura della Repubblica o la Corte dei Conti dovrebbero intervenire ed aprire un fascicolo per irregolarità contabile, finanziaria ed economica dell’Ente Comune, questo si evince dall’Organo di Revisione del comune che svolge questa funzione. Le funzioni di sorveglianza sull’utilizzo di soldi pubblici che il sindaco Italia ha fatto un uso improprio su contributi economici ai privati e per i quali non può sottrarsi alle regole imposte da una sana e prudente gestione finanziaria ed in particolare alle necessità che ogni esborso di denaro pubblico sia sostenuto da una solida giustificazione e da un’adeguata rendicontazione. Infatti, la carenza di motivazione è un tipico vizio di legittimità per violazione dell’articolo 3 comma 1 della legge 241/1990, nonché del buon andamento posto dall’articolo 97 della Costituzione, che impone alle amministrazioni pubbliche di rendere sempre noti ed evidenti i motivi della propria azione.
Il Collegio dei Revisori è stato chiaro nella sua esposizione, quella che invece non è chiaro il modus operandi del sindaco pro tempore il quale il suo operato è abbastanza eloquente per essere giustamente inquisito dalla magistratura siracusana nel gestire il denaro pubblico come proprio, rientrerebbe in maniera tassativa legittima la condanna per l‘utilizzo abusivo dei contributi, ovvero per «finalità distorte rispetto al soddisfacimento di un fine pubblico».
Quanti dubbi, quante perplessità su questa sindacatura che lasciamo ai suoi proseliti il mea culpa, o almeno ché questi signori siano come lui, cioè «illegali» come dice il Collegio dei Revisori del Comune di Siracusa.
Un fatto simile è stato motivo di giudizio del Tar di Puglia-Lecce, Sezione II, con sentenza 2 febbraio 2002, n. 572, applicando la violazione dell’articolo suindicato.
Allorquando qualcuno ci sussurra all’orecchio «siamo messi male», in questi casi quando scaturisce un accordo consensuale improprio per più persone scatterebbe il reato di associazione a delinquere. Ci rifiutiamo pensare a questi misfatti negativi altrimenti il Comune di Siracusa rischierebbe di essere sciolto per infiltrazione di stampo mafioso e il sindaco incriminato per presunto «patto elettorale».
Per tali motivi è stata indetta una conferenza stampa ieri mattina dal gruppo «Lista Siracusa Protagonista con Vinciullo»: «Siamo disgustati per il fatto che l’Amministrazione Comunale di Siracusa abbia voluto coinvolgere in questa vicenda relativa all’utilizzo del Fondo di Riserva anche la nostra Santa Patrona.
In premessa, ricordiamo al Sindaco di Siracusa che il finanziamento destinato ai festeggiamenti di Santa Lucia non fa parte di questo elenco e, quindi, non si deve permettere di giustificare la sua azione politica coinvolgendo il nome della nostra Santa Patrona.
Quanto, poi, all’utilizzo inappropriato del Fondo di Riserva, ricordiamo al Sindaco e all’Amministrazione Comunale tutta che anche i Revisori Legali la pensano esattamente come noi e, quindi, non si tratta di una polemica spicciola, ma si tratta di una errata utilizzazione delle risorse comunali.
Il Fondo di Riserva va utilizzato per le cose di estrema necessità quale poteva essere un contributo alla Caritas a favore dei più bisognosi e dei soggetti fragili, un contributo alle famiglie morose che venivano sfrattate, un contributo alle scuole, per esempio per il pallone tensostatico di Belvedere che, se fosse stato ricucito quando ancora era possibile, oggi non sarebbe ridotto a brandelli.
Il Fondo di Riserva, vorremmo ricordare al Sindaco, non serve per spettacoli e intrattenimento, ma per le emergenze, per combattere la povertà, per le scuole, non per dare contribuiti.
Per elargire dei contributi bisogna predisporre un bando che deve essere pubblicato e deve essere data a tutti la possibilità di parteciparvi.
In questo caso, invece, nessuno ha avuto la possibilità di partecipare e i contributi sono stati assegnati “intuitu personae” e non nel rispetto del regolamento previsto per l’assegnazione dei contributi. Insomma ai posteri l’ardua sentenza se non anticipata dalla solerte magistratura sorretta dall’energico procuratore Sabrina Gambino.
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