Il Comune di Siracusa non investe sufficientemente sulla trasparenza e la condivisione delle informazioni pubbliche tramite gli “Open Data”. A sottolineare questa carenza nel digitale comunale sono Federica Giaquinta, presidente di Generazione Ypsilon, e Michele Mangiafico, leader del movimento Civico 4.
Ma, facciamo un passo indietro: perché sono così importanti gli Open Data? Essi rappresentano una risorsa fondamentale per rendere pubblici i dati, permettendo ai cittadini di accedere facilmente a informazioni essenziali per monitorare la gestione della cosa pubblica. Ad esempio, tramite i dati aperti, è possibile analizzare come vengono spesi i fondi pubblici, valutare l’efficacia dei servizi e promuovere un controllo consapevole delle attività comunali.
Recentemente, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha pubblicato l’elenco delle amministrazioni che alimentano il Catalogo Nazionale dei Dati Aperti, uno strumento che raccoglie i dati pubblici resi disponibili dai vari enti.
«Sorprendentemente, Siracusa non è presente tra questi enti, una mancanza significativa non solo per la trasparenza verso i cittadini, ma anche per l’accesso a fondi pubblici e finanziamenti europei – dichiara Giaquinta di Generazione Ypsilon – Questi fondi, infatti, richiedono il rispetto delle normative sulla trasparenza e la condivisione dei dati, e la mancata adesione potrebbe escludere Siracusa da risorse cruciali per lo sviluppo e l’innovazione».
Civico 4 ricorda che l’importanza degli Open Data è sancita da normative precise. «Il Decreto Legislativo n. 33/2013, noto come Decreto Trasparenza, – sottolinea Giaquinta – impone alle amministrazioni pubbliche di rendere accessibili i propri dati, pubblicandoli in formato aperto, cioè consultabili e riutilizzabili da chiunque. Il mancato rispetto di questo obbligo costituisce una grave violazione dell’art. 7 del decreto, che sottolinea la necessità di garantire trasparenza e accesso alle informazioni pubbliche. A ciò si aggiunge quanto stabilito dal Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), Decreto Legislativo n. 82/2005, che impone la pubblicazione dei dati in formato aperto e accessibile. L’aggiornamento del CAD, avvenuto con il Decreto Legislativo n. 179/2016, rafforza l’obbligo di rendere i dati facilmente utilizzabili da cittadini e imprese, favorendo innovazione e sviluppo».
L’assenza di Siracusa dal Catalogo Nazionale dei Dati Aperti rischia dunque di compromettere la trasparenza e l’accesso a importanti finanziamenti pubblici necessari per lo sviluppo della città.
«La mancanza di un portale Open Data nel Comune di Siracusa è una grave lacuna che limita la trasparenza amministrativa e potrebbe compromettere importanti opportunità di sviluppo economico. Esortiamo l’amministrazione comunale – concludono Giaquinta e Mangiafico – a intervenire tempestivamente e ad adottare misure concrete per conformarsi alle normative sugli Open Data, come già avviene in molte altre città italiane, e a promuovere un portale di dati aperti che possa essere di reale utilità per cittadini, imprese e investitori».
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