«Il sindaco Italia ha affidato all’avvocato Giuseppe Polara del Foro di Ragusa l’incarico di avviare tutte le procedure legali necessarie per recuperare la somma di 554.294,92 euro dovuta dal gestore della Cittadella dello Sport, così in una nota Salvo Baio, noto esponente del Partito Democratico di Siracusa.
«Questa decisione, benché tardiva, va nella direzione giusta ed è indicativa della volontà del sindaco di fare finalmente chiarezza nella gestione degli impianti sportivi della Cittadella. Per me, lo dico senza trionfalismo, si tratta della conferma della giustezza delle battaglie che porto avanti da tre anni e a tale proposito voglio ringraziare «Libertà Sicilia» per aver gentilmente ospitato i miei interventi.
«Al gestore si addebitano «una serie di inadempimenti» che vanno dall’inizio (4 settembre 2017) della convenzione ad oggi: tre anni in cui il gestore non ha pagato un solo centesimo delle somme dovute per le spese di utenza (luce, gas e in parte acqua) accumulando oltre mezzo milione di euro di debiti» evidenzia Baio. «Tre anni in cui il Comune purtroppo non è intervenuto con la necessaria tempestività e con la dovuta fermezza per imporre il rispetto degli obblighi contrattuali».
«Il gestore si difende sostenendo di aver fatto investimenti per un importo notevolmente superiore a quello previsto, ma a questo proposito bisogna notare che secondo la convenzione, prima di effettuare qualsiasi intervento sugli impianti, il gestore avrebbe dovuto ottenere la validazione dello stralcio del progetto esecutivo da parte dell’Amministrazione comunale, nel rispetto degli importi posti a base della gara.
«Inoltre, sempre secondo la convenzione, il concessionario è obbligato a “realizzare a sue spese, oltre agli interventi previsti nel progetto, tutti gli interventi che si renderanno necessari durante la concessione”. Queste le regole, prosegue Baio. «Il gestore fa riferimento al decreto legislativo numero 60 del 2016 (codice contratti) per chiedere rimborsi da capogiro da compensare con il debito per il mancato pagamento delle utenze. Va però chiarito che la gara è stata fatta secondo l’articolo 15 della legge numero 9 del 2016, e non secondo il codice contratti, col preciso scopo di delimitare la platea dei concorrenti alle sole società sportive. E difatti vi ha partecipato solo il C.C. Ortigia. Quella gara ha subito forzature giuridiche, facilmente documentabili, sulle modalità di ripartizione delle spese di utenza, fatta in contrasto con la legge che esclude oneri finanziari a carico del Comune.
«Se il Comune avesse bandito la gara secondo il codice dei contratti (come avrebbe dovuto fare in quanto la gestione di impianti sportivi pubblici va qualificata come concessione di servizi) vi avrebbe potuto partecipare qualsiasi imprenditore, non solo le associazioni sportive. Ma il Comune ha scelto una procedura di gara anomala proprio perché voleva affidare ad un’associazione sportiva la gestione della Cittadella.
«Per il sindaco Italia l’epilogo di questa vicenda segna la sconfessione della sua strategia sportiva imperniata sulla privatizzazione della Cittadella. Ma segna anche la caduta dell’illusione del C.C.Ortigia di diventare “Il signore della Cittadella dello Sport”», conclude la nota di Salvo Baio. «I fatti hanno dimostrato che quando un’associazione sportiva diventa contemporaneamente utente e gestore/concessionario degli stessi impianti sportivi, che, ricordiamolo, sono pubblici, il rischio che si creino commistioni e conflitti di interesse è altissimo. Ora bisogna voltare pagina, aprire una fase nuova. Il gestore ha avuto la sua chance e l’ha sprecata malamente».
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