I cittadini siracusani questa mattina inferociti per la mancata ordinanza sindacale riguardante le modalità di chiusura e apertura del cimitero di Siracusa nella misura anticovid e nella disposizione della zona rossa imposta dal Dpcm di concerto con la Regione che vieta ai cittadini l’uso dell’auto e degli spostamenti se non nei casi di vera emergenza.
Riscontrato il vuoto del Comune nell’istituire l’Ordinanza e quello di assicurare un servizio alla collettività, la decisione di aprire la struttura cimiteriale è stata assunta dal direttore del cimitero, Fabio Morabito, con il rischio concreto che lo stesso ha dovuto incorrere nelle more di eventuali contagi contratti all’interno della struttura pur nella consapevolezza della distanza e assembramenti dei visitatori.
Incoscienza.
L’altra svolta pratica ineludibile è dovuta ai cittadini i quali si sono recati al cimitero disattendendo la direttiva Dpcm e il rischio concreto di essere fermati in uno dei tanti posti di controllo non potendo giustificare il loro spostamento verso e dopo la struttura cimiteriale in quanto aperta. La stessa cosa dicasi per i tanti venditori floreali i quali si sono adattati a tale misura intrapresa del direttore ignaro dei rischi e pericoli della sua decisione.
Il Comune ‘ridicolo’
In tutta questa vicenda «rasenta la ridicolaggine dell’amministrazione retta dal sindaco Italia, che non ci mette la faccia, come per tante altre cose, e preferisce come i bambini giocare a nascondino ed essere spensierato e senza responsabilità alcuna», sostiene un visitatore arrabbiato per il pericolo che ha corso per recarsi al cimitero.
Come si usa fare in questa città, adesso si attende la giustificazione ‘infantile’ col senno del poi. Qualcuno asserisce «al peggio non c’è mai fine» e la barchetta Siracusa naviga in alto mare in acque perigliose.
Per concludere, con lo scopo di contenere la diffusione del Covid19, la maggioranza delle attività commerciali saranno chiuse per due settimane, compreso tutto il comparto della ristorazione. E’ stato diramato qualche ora fa dalla Regione il calendario dei negozi aperti nel periodo della zona rossa.
- Ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi che vendono alimenti, compresi quelli di surgelati.
- Tabaccai e gli esercizi che vendono sigarette elettroniche e liquidi da inalazione.
- Distributori di benzina.
- Negozi di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video ed elettrodomestici.
- Negozi di ferramenta, vernici, materiali da costruzione, igienico-sanitari.
- Farmacie.
- Attività che vendono macchine, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio
- Librerie ed edicole.
- Parrucchieri e barbieri (ma chiusi i centri estetici).
- Negozi di giocattoli e di vestiti e calzature per bambini.
- Negozi di fiori e piante.
- Profumerie, erboristerie e negozi di cosmetica.
- Negozi che si occupano di animali;
- Ottici e negozi di fotografia.
- Cartolerie.
- Negozi di articoli sportivi.
- Negozi di biancheria intima.
- Lavanderie.
- Servizi di pompe funebri e attività connesse.
Si ricorda, infine, che è consentito l’asporto fino alle 18 dai bar e fino alle 22 dai ristoranti. Mentre, è sempre consentita la vendita a domicilio.
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