Siracusa. Catene e ombrelloni sul ponte Santa Lucia, spiagge bloccate da 15 anni: scoppia la protesta pubblica

di Redazione

Le istituzioni tacciono, attivisti incatenati contro l'appropriazione indebita del litorale siracusano: striscioni e corteo fino in Prefettura. Assente alla manifestazione qualsiasi rappresentante dell’amministrazione comunale, della giunta o della deputazione regionale eletta a Siracusa

Una manifestazione colorata ma determinata ha trasformato, nella mattinata di ieri, il Ponte Santa Lucia in un teatro simbolico di protesta civile.

Ombrelloni piantati sull’asfalto, striscioni variopinti e attivisti incatenati hanno dato vita a un’iniziativa dal forte impatto visivo e mediatico, volta a denunciare le limitazioni all’accesso pubblico delle spiagge e delle aree demaniali lungo il litorale siracusano.

L’evento è stato promosso dal Comitato “Siracusa Rialzati” e dal Partito Comunista Italiano (PCI), e ha visto una significativa partecipazione cittadina. A guidare la protesta, la richiesta di una maggiore tutela dei beni comuni e un controllo più rigoroso su recinzioni, cancelli e barriere che, secondo gli organizzatori, ostacolano in maniera illegittima l’accesso al mare.

Catene simboliche e accuse alle istituzioni

In un gesto simbolico, alcuni manifestanti si sono incatenati per denunciare “l’immobilismo” delle istituzioni locali e regionali. “Siracusa è una città di mare che vive come se non lo fosse”, ha dichiarato Giorgio Nanì La Terra, intervenuto durante l’assemblea pubblica che ha preceduto il corteo diretto verso la Prefettura.

Nel mirino degli attivisti anche la Capitaneria di Porto, invitata a intensificare i controlli lungo il litorale. A questo proposito, è stato citato il caso del cancello dello sbarcadero Musciarà, recentemente giudicato “non conforme” poiché impedisce l’accesso alla battigia per tutto l’anno. Una situazione, sottolineano i manifestanti, che va avanti da oltre 15 anni, nonostante le reiterate segnalazioni.

Assente alla manifestazione qualsiasi rappresentante dell’amministrazione comunale, della giunta o della deputazione regionale, un’assenza che è stata criticata apertamente nel corso dell’iniziativa.

Due richieste alla Prefettura

La manifestazione si è conclusa davanti alla Prefettura, dove è stata formalizzata la richiesta di apertura di un Tavolo Tecnico con Comune, Capitaneria e istituzioni preposte, con l’obiettivo di garantire una reale fruibilità pubblica delle coste.

Contestualmente, i manifestanti hanno espresso il proprio sostegno al Presidio Pro Palestina, che da settimane è attivo a Siracusa. Un’alleanza simbolica tra battaglie per i diritti locali e cause internazionali accomunate, secondo gli organizzatori, dalla volontà di “restituire dignità ai popoli e ai territori”.

Proprietà pubbliche ma inaccessibili

Nel corso dell’assemblea, Marco Gambuzza (PCI) ha inoltre portato all’attenzione pubblica una situazione relativa all’area compresa tra la Pillirina e la spiaggia del Minareto, dove “una vasta porzione di litorale è di proprietà comunale ma risulta di fatto inaccessibile alla cittadinanza da anni”, ha concluso l’attivista del PCI.

29 Settembre 2025 | 17:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA