Siracusa. Capitale della cultura 2033, creata Fondazione del ‘cerchio magico’ e il PD si sfila: «Ente autoreferenziale, progetto monco»

di Redazione

Polemiche infuocate in aula, un'occasione storica rischia di sfumare tra scelte blindate e porte chiuse al territorio. La cultura senza confronto diventa speculazione e becero potere

La nascita della Fondazione “Siracusa 2033”, struttura cardine per il percorso della città verso la candidatura a Capitale europea della cultura, si accompagna a un dibattito acceso in Consiglio comunale.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico, pur riconoscendo l’importanza dell’iniziativa, ha scelto di non partecipare al voto finale sulla proposta di Statuto della Fondazione, motivando la propria astensione con un giudizio critico sull’impianto complessivo dell’ente e sulle modalità con cui si sta strutturando.

“I correttivi che abbiamo proposto – spiegano i consiglieri Massimo Milazzo, Sara Zappulla e Angelo Greco – avevano l’obiettivo di rafforzare la trasparenza, la partecipazione e il radicamento della Fondazione nel territorio. Tuttavia, tranne uno, tutti gli emendamenti presentati sono stati respinti”.

Le proposte avanzate dal PD includevano, tra gli altri punti, l’apertura della Fondazione alle università pubbliche, ai Comuni del Libero Consorzio e ad altri enti culturali e scolastici locali; la selezione del Presidente tramite avviso pubblico rivolto a personalità di chiara fama con un legame accademico o culturale con Siracusa; la creazione di un Comitato tecnico-scientifico consultivo rappresentativo del mondo accademico, scolastico e sociale del territorio, da nominare con criteri trasparenti e infine, la pubblicazione in formato open data di bilanci, incarichi e compensi.

Di questi emendamenti, solo quello relativo alla pubblicazione dei bilanci è stato accolto. Una scelta che, secondo il Partito Democratico, rischia di indebolire la legittimazione della Fondazione agli occhi della cittadinanza. “Senza questi correttivi – sottolineano i tre consiglierila Fondazione nasce monca, con il rischio di restare un organismo autoreferenziale, poco rappresentativo della comunità e lontano dai principi di trasparenza e di reale coinvolgimento”.

La nota si chiude con una valutazione preoccupata sul senso complessivo dell’operazione: “Temiamo che questa iniziativa, invece di essere un progetto condiviso, rischi di diventare un percorso troppo individualistico e poco inclusivo, incapace di mobilitare le migliori energie del territorio. Siracusa merita di candidarsi, ma questo rischia di essere un tentativo parziale, un’occasione mancata”.

Il dibattito sul futuro culturale di Siracusa si apre, dunque, all’insegna delle divergenze politiche e dei nodi ancora irrisolti sulla governance della Fondazione. Resta da capire se, nel prosieguo del cammino verso il 2033, ci sarà spazio per un maggiore coinvolgimento della comunità e degli attori istituzionali finora esclusi.

08 Ottobre 2025 | 08:00
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