Nel corso di un convegno organizzato dalla Camera di Commercio del Sud Est, 16 associazioni datoriali della provincia di Catania che rappresentano l’80% delle imprese hanno chiesto di intervenire per ribadire il diritto, previsto dalla legge per le Città Metropolitane, di dotarsi di una propria Camera di Commercio. Il commissario, Antonio Belcuore, non ha acconsentito a che prendessero la parola e i rappresentanti delle associazioni datoriali hanno abbandonato la sala.
Come pubblica Milano Finanza ieri, la sentenza della Corte costituzionale, la numero 215, che ha demolito la norma nazionale sul riordino del sistema delle camere di commercio (Decreto Sostegni Bis approvato il 16 luglio 2021), finisce per confermare l’organizzazione camerale voluta dal Governo regionale guidato da Renato Schifani a maggio scorso. Palermo con Enna, Messina, Trapani con Agrigento e Caltanissetta, Catania con Ragusa e Siracusa. La Camera del Sud Est dunque, ente che riunisce le province di Catania, Siracusa e Ragusa, rimane in piedi, dal punto di vista normativo.
Ma il pronunciamento dei giudici della Consulta ha dato il “la” alle organizzazioni di categoria catanesi per una levata di scudi. Le organizzazioni Ancotus, Assoesercenti, Cidec, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna, Fiar.Com, Feditalimprese, Federpesca, Fenailp, Upia, Casartigiani, Upla Claai e Unimpresa, nel corso di un convegno organizzato proprio alla Camera di commercio di Catania su “I fattori di competitività delle medie imprese del Mezzogiorno”, non hanno avuto concesso diritto di parola nel corso del seminario e hanno abbandonato l’aula in polemica con il Commissario dell’ente camerale Antonio Belcuore.
“Le associazioni datoriali di Catania, in qualità di città metropolitana, ribadiscono la posizione espressa al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e lo comunicheranno al governatore Renato Schifani: è nostra intenzione dotarci di una propria Camera di Commercio in applicazione a quanto previsto dalle norme che le regola”, hanno sottolineato in una nota i vari rappresentanti delle associazioni. Una protesta plateale dal forte valore simbolico dato che, proprio due mesi addietro, il commissario Antonio Belcuore, su decisione dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione, guidato da Edmondo Tamajo, ha ricevuto l’incarico per la riorganizzazione della Camera del Sud Est, ovvero Catania-Siracusa e Ragusa.
La presa di posizione della Confcommercio catanese prende in contropiede la segreteria regionale della stessa organizzazione. «Questa posizione sarà oggetto di esame della prossima giunta della nostra associazione. In linea di massima non si può togliere autonomia alla città metropolitana di Catania, ma dall’altro bisogna rivedere l’assetto del sud-est, le alleanze e gli equilibri», ha sottolineato il presidente regionale Gianluca Manenti.
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