Alla quattordicesima giornata, quella che alla vigilia sembrava una sfida disperata tra le ultime della classe, si è trasformata in una pagina di coraggio, determinazione e maturità firmata Siracusa. Al ‘Curcio’ gli azzurri di Marco Turati non hanno solo vinto: hanno mostrato di essere vivi, presenti e capaci di trasformare ogni difficoltà in un trampolino.
La gara parte a ritmi altissimi, con il Picerno che prova a mettere pressione. Dopo appena cinque minuti Guadagni sfiora il gol in spaccata trovando però un Marcone reattivo. Pochi secondi dopo, Molina scheggia la traversa dal corner: un segnale chiaro che il Siracusa oggi non è venuto a fare comparsa.
I lucani provano a rispondere al 20’ con Abreu che tenta il pallonetto, ma Farroni esce con grande tempismo, confermando di essere una sicurezza. Altri due tentativi del Picerno — un colpo di testa alto di Abreu e una rasoiata di Limonelli terminata a lato, non scalfiscono l’equilibrio di una squadra ospite che, pur soffrendo, appare sempre più in controllo mentale della partita.

E infatti, proprio nel momento più difficile, arriva il lampo che cambia tutto. Al 43’, da una rimessa laterale apparentemente innocua, Molina mette dentro un pallone velenoso: la difesa lucana resta immobile e Ba irrompe dalle retrovie con la grinta di chi vuole spaccare il mondo. Mancino secco, traversa-rete, vantaggio Siracusa. Un gol da leader, da guerriero, da simbolo.
La ripresa si apre con il Picerno che tenta il tutto per tutto e trova subito il pari con Bianchi: un gol che avrebbe potuto tagliare le gambe a molti. Non però al Siracusa. Gli azzurri incassano, si riorganizzano e al 55’ sferzano di nuovo i padroni di casa. Parigini inventa dalla sinistra un rasoterra chirurgico, Guadagni ci crede più di tutti e firma il nuovo vantaggio con la cattiveria agonistica dei giorni migliori.
È il gol della svolta.
Da qui in avanti il Siracusa gioca da squadra matura, solida, con personalità. Molina sfiora il tris, Cancellieri salva un’azione pericolosissima con una chiusura perfetta, e la squadra resiste fino all’ultimo assalto, quando al 94’ Salvo manda fuori l’ultima chance del Picerno. Triplice fischio: è liberazione, è consapevolezza, è rinascita.
Il Picerno affonda all’ultimo posto, il Siracusa invece rialza la testa e lo fa nel modo più bello: con carattere, corsa, organizzazione, ma soprattutto con una ferocia competitiva che finora si era vista solo a tratti.
Al “Curcio” non è arrivata una semplice vittoria, ma un segnale. Importante, forte, inequivocabile: il Siracusa c’è.
Tabellino
AZ PICERNO – SIRACUSA 1-2
Marcatori: 43’ Ba (S), 46’ Bianchi (P), 55’ Guadagni (S)
Picerno (4-2-3-1): Marcone; Veltri, Frison, Vimercati, Gemignani; Djibril (84’ Marino), Maiorino (62’ Salvo), Pugliese (46’ Bianchi); Petito (46’ Esposito E.), Abreu, Bocic (62’ Santarcangelo).
A disp.: Summa, Esposito A., Perri, Energe, Graziani, Garcia, Granata, Ragone, Pistolesi, Cardoni. All.: Valerio Bertotto.
Siracusa (4-2-3-1): Farroni; Zanini, Pacciardi, Bonacchi, Cancellieri; Ba, Candiano; Guadagni (84’ Contini), Limonelli (91’ Catena), Valente (26’ Parigini, 91’ Frosali); Molina.
A disp.: Bonucci, Falla, Catena, Frisenna, Morreale, Krasyev. All.: Marco Turati.
Arbitro: Bortolussi (Nichelino).
Assistenti: La Regina – Monaco.
Quarto uomo: Vingo.
Var/Avar: Vitale.
Ammoniti: Parigini, Pugliese, Maiorino, Bianchi.
Corner: 3-8.
Recupero: 4’ pt, 5’ st.
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