Ieri mattina il cantiere della bretella di Targia è stato oggetto di un sopralluogo massiccio delle forze dell’ordine. Gli uomini della Direzione investigativa antimafia, insieme ai Carabinieri di Siracusa, alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza hanno effettuato una serie di accessi nei cantieri cittadini per controllare la regolarità degli appalti e dei subappalti.
Il servizio rientra tra i dei compiti di monitoraggio disposti dalla Dda di Catania sulle imprese impegnate nei lavori per la realizzazione di lavori pubblici. Nel caso di Targia, gli agenti della direzione investigativa antimafia di Catania hanno diretto l’accesso ispettivo al cantiere dove sono in corso i lavori per la realizzazione del raddoppio della bretella del tratto che sostituisce il passaggio veicolare del viadotto di Targia, già chiuso al traffico per motivi di sicurezza. L’attività è inserita nelle disposizioni sul monitoraggio delle opere pubbliche ed è finalizzata a prevenire le infiltrazioni mafiose nei cantieri di lavoro.
Il controllo, in attuazione della normativa vigente, è stato effettuato in sinergia con il gruppo interforze della Dia di Catania, diretta da Renato Panvino, dalle pattuglie della polizia di Stato, dei carabinieri, della guardia di finanza, dell’ispettorato del lavoro e del provveditorato per le opere pubbliche. Più specificatamente, si tratta di controlli obiettivi e oggettivi mirati, oltre che alla verifica dell’assetto societario delle imprese impegnate nei cantieri, anche al riscontro dei rapporti contrattuali in essere, dell’impiego delle relative maestranze e dei mezzi d’opera. Un lavoro a tappeto in tutta la Sicilia, dove i dati raccolti saranno sottoposti ad approfonditi accertamenti e indagini di riscontro, per rilevare eventuali condizionamenti da parte della criminalità organizzata, con azioni di verifica e trasparenza sugli appalti pubblici.
Sul posto, dove s’è recato anche l’assessore ai lavori pubblici, Alfredo Foti, era in programma un sopralluogo con i tecnici del comune di Siracusa per fare il punto della situazione rispetto all’evoluzione dei lavori, giunti alla fase cruciale dell’innesto alla strada preesistente. Lo stesso assessore Foti ha rassicurato che non vi sarà alcun rallentamento all’operatività del cantiere.
I lavori per l’allargamento della sede stradale sono stati affidati nel settembre scorso alla società “Geraso srl Con.Pat” di Reggio Calabria, che ha proposto un ribasso del 36 per cento sull’importo stabilito come base d’asta, pari a un milione e 30 mila euro. Una volta realizzata la nuova strada, sarà possibile chiudere al transito il vicino viadotto di Targia, in attesa del finanziamento regionale e della gara per la ristrutturazione del collegamento, di competenza della Protezione civile regionale. La nuova careggiata sarà larga 10 metri, transitabile in entrambi i sensi di marcia e senza alcuna limitazione di carico. Nel mese di dicembre scorso, era intervenuta la sovrintendenza ai beni culturali, che ha eseguito delle introspezioni archeologiche nel sito in cui insisteva un’antica strada greca, opportunamente repertata dai tecnici e adesso ricoperta per consentire il riempimento dell’area in modo da livellarla alla stradella preesistente e creare così quell’allargamento necessario per consentire ai mezzi di transitare in ingresso o in uscita dalla città.
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