Stefano Piccardo (foto di Maria Angela Cinardo - Mfsport.net)Come da pronostico, l’Ortigia esce sconfitta dalla piscina “Mompiano”, superata da un Brescia implacabile e determinato che impone sin dai primi minuti la propria legge. I biancoverdi di Stefano Piccardo si trovano di fronte un avversario di caratura superiore e subiscono la partenza lanciata dei lombardi, che già nel primo tempo scavano un solco profondo nel punteggio. Un parziale pesante, maturato più per i meriti della formazione di Bovo che per demeriti degli aretusei, comunque volenterosi e organizzati nel tentativo di limitare le ripartenze avversarie.
Il Brescia, però, non concede nulla: squadra compatta, aggressiva in ogni zona del campo e con un ritmo di gioco da vertice assoluto. L’Ortigia prova a reagire nel secondo parziale, trovando un po’ di equilibrio e qualche buona azione offensiva, ma la superiorità tecnica e fisica dei padroni di casa emerge nuovamente nel terzo tempo, quando i bresciani allungano e di fatto chiudono la partita. L’ultima frazione scorre senza troppa tensione, con il match ormai indirizzato e con la nota positiva dell’esordio del giovane portiere Valenza, al debutto in biancoverde.
Finisce 24-10, una sconfitta netta ma non inattesa, che conferma le difficoltà dell’Ortigia in questa fase di campionato. La squadra siracusana resta penultima in classifica e dovrà cercare punti pesanti già da sabato prossimo, quando alla “Caldarella” arriverà il Salerno, in uno scontro diretto che può valere molto nella corsa salvezza.
Le parole di Piccardo
A fine gara, coach Stefano Piccardo analizza con lucidità il match: «L’approccio mentale alla gara è stato buono – spiega – ma il Brescia è più forte di noi e basta poco per andare sotto. Magari non ti fischiano un fallo, perdi palla, loro ripartono e ti puniscono. Giocano con un altro ritmo, lo si vede: vengono da partite internazionali di altissimo livello. Noi, in più, eravamo stanchi dopo un viaggio difficile, non è un alibi ma un dato di fatto. Il momento peggiore è stato il terzo tempo, dove abbiamo avuto un passaggio a vuoto grave: quando cresce l’intensità perdi lucidità e commetti errori che loro sfruttano con cinismo».
Il tecnico cerca comunque di vedere il bicchiere mezzo pieno: «In attacco abbiamo prodotto qualcosa e realizzato dieci reti contro una squadra che concede poco. Certo, subirne ventiquattro è troppo. Dobbiamo lavorare ancora tanto: oggi, ad esempio, abbiamo gestito male l’uomo in meno, aprendoci troppo, mentre sull’uomo in più abbiamo costruito bene ma sbagliato le conclusioni. Nella difesa a uomini pari siamo andati spesso in difficoltà sulle loro transizioni veloci. Il Brescia, però, è di un altro livello, inutile negarlo».
Prossima tappa: il Salerno
Piccardo guarda già avanti, consapevole che la vera battaglia sarà nei match diretti: «Tutte le partite con le squadre del nostro livello saranno decisive. Sabato contro Salerno dobbiamo fare sicuramente meglio, è una gara che vale tanto per la nostra classifica e per il morale».
Taccuino
AN Brescia – C.C. Ortigia 1928 24–10 (6-1, 5-4, 10-3, 3-2)
AN Brescia: Baggi Necchi, Del Basso 2, Guerrato 3, Lodi 3, Ferrero 2, Popadic 1, Dolce 2, Gianazza 1, Alesiani (Cap) 3, Viskovic 3, Casanova 1, Giri 1, Massenza Milani, Balzarini 2.
All. Alessandro Bovo.
C.C. Ortigia 1928: Ruggiero, G. Rossi, Marangolo, Baksa 3, Di Luciano (Cap) 1, Torrisi, Tringali Capuano, Carnesecchi 4, Radic 2, Trimarchi, Aranyi, Giribaldi, Valenza, Scordo.
All. Stefano Piccardo.
Arbitri: Stefano Alfi (Napoli) e Danilo Mazzoccoli (Firenze).
Superiorità numeriche: Brescia 6/11 + 3 rigori; Ortigia 2/7 + 6 rigori.
Espulsione definitiva: Carnesecchi (O) nel 4° tempo per limite di falli.
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