Il presidente del movimento Lealtà e Condivisione, Carlo Gradenigo, ha diffuso un nota nel quale solleva gravi perplessità sulla gestione del servizio idrico cittadino da parte della SIAM, società concessionaria del Comune di Siracusa.
Secondo quanto evidenziato da Gradenigo, il contratto stipulato nel 2021 prevedeva investimenti per circa sei milioni di euro nell’arco di quattro anni – circa 1,5 milioni di euro l’anno – risorse che, a suo dire, non sarebbero mai state né effettivamente spese né richieste come dovuto dall’amministrazione comunale o dagli organi di controllo competenti.
“Ci troviamo di fronte a obblighi ignorati, opere mai avviate e servizi non erogati – denuncia Gradenigo – mentre i disagi per i cittadini vengono liquidati come mere fatalità, quando invece i contribuenti continuano a pagare bollette sempre più pesanti per un servizio carente e un’acqua di qualità discutibile.”
Il presidente di Lealtà e Condivisione di pone poi un interrogativo provocatorio: cosa accadrebbe se fossero i cittadini, a loro volta, a non rispettare gli impegni contrattuali per un valore equivalente, chiedendo indietro quanto dovuto per infrastrutture e interventi mai realizzati dal gestore?
Alla vigilia del passaggio di consegne tra SIAM e la nuova gestione affidata all’ATI, Gradenigo invita le istituzioni locali a fare chiarezza, verificando in modo puntuale lo stato di attuazione del contratto prima della chiusura del rapporto con l’attuale società.
“Non possiamo pensare – conclude – di gravare ulteriormente sulle tariffe idriche con nuovi milioni destinati allo IAS per la depurazione dei reflui del Porto Grande, quando parte delle soluzioni era già prevista nel contratto in scadenza e continua a essere completamente ignorata.”
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