Lunedì pomeriggio i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Siracusa hanno eseguito un’operazione di grande rilevanza nel quadro della lotta alla criminalità organizzata, portando all’arresto di un pregiudicato di 46 anni, già noto alle forze dell’ordine per gravi reati, tra cui associazione di tipo mafioso, estorsione e violenza. L’ordine di carcerazione è stato emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, a seguito di condanne definitive che stabiliscono per l’uomo una pena complessiva di trenta anni di reclusione.
Il 46enne è stato identificato come contiguo al noto clan mafioso ‘Bottaro-Attanasio’, storicamente attivo nella provincia siracusana e responsabile di numerosi episodi criminali legati a estorsioni, traffico di droga e atti di violenza. L’uomo dovrà scontare la pena per concorso in omicidio aggravato e per partecipazione ad associazione mafiosa, reati commessi nel settembre del 2002 all’interno di una sala giochi ubicata nella centralissima piazza Adda di Siracusa, dove un grave episodio di sangue aveva sconvolto l’intera comunità locale.
L’arresto è stato il frutto di un’attenta attività investigativa, coordinata dal Comando Provinciale dei Carabinieri e dalla Procura di Catania, finalizzata a rintracciare un soggetto da tempo ricercato. Secondo quanto riferito dalle autorità, i militari hanno localizzato il pregiudicato intorno alle ore 17:00 di lunedì, mentre si trovava a bordo della propria autovettura in compagnia della compagna. Dopo aver confermato la sua identità e verificato la regolarità del provvedimento giudiziario, i Carabinieri hanno proceduto al fermo, accompagnandolo presso la struttura carceraria ‘Cavadonna’ di Siracusa, dove sconterà la pena stabilita dall’autorità giudiziaria.
L’operazione testimonia ancora una volta l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità organizzata e rafforza la presenza dello Stato nel territorio siracusano. L’arresto, infatti, non rappresenta solo l’esecuzione di un ordine di carcerazione, ma anche un segnale concreto alle comunità locali sul controllo e la prevenzione dei fenomeni mafiosi. La Procura della Repubblica e i Carabinieri sottolineano come la cooperazione tra le diverse articolazioni investigative sia fondamentale per assicurare alla giustizia soggetti coinvolti in reati di particolare gravità, contribuendo così a garantire sicurezza e legalità.
La cittadinanza siracusana, colpita nel 2002 dai tragici fatti di piazza Adda, oggi può registrare un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata, grazie alla rapidità e all’efficacia dell’intervento dei Carabinieri. L’arresto del 46enne dimostra come anche a distanza di anni, i provvedimenti giudiziari vengano attuati e perseguiti con determinazione, ribadendo l’intransigenza dello Stato verso chi si macchia di reati mafiosi e violenti.
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