Sono 140 opere, presenti nei contesti urbani e nei centri minori, verranno mappate e catalogate, per arricchire il ‘data base’ del Ministero della Cultura e dar loro una nuova attribuzione di valore e significato
Un progetto coordinato dalla Struttura didattica di Siracusa in Architettura e Patrimonio Culturale dell’Università di Catania è risultato vincitore del bando ministeriale per il completamento del Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi nelle regioni Sicilia e Friuli-Venezia Giulia.
L’iniziativa, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, mira a colmare, almeno in parte, il divario tra il territorio dell’isola e le altre regioni italiane per le quali l’attività di selezione e schedatura di edifici e aree urbane significativi è stata svolta a più riprese ed estesa a un numero molto più rilevante di opere.
L’attività di mappatura dell’architettura italiana contemporanea su base regionale era stata avviata già nel 2002, ma la Sicilia – anche in ragione della propria natura di regione a statuto speciale – è stata oggetto di un’unica campagna di schedatura nel 2016. Adesso, grazie al bando emanato a marzo, il ‘data base’ che riguarda l’Isola verrà rivisto, aggiornato e ampliato: il fine ultimo è quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione dell’architettura più recente, consentendo di individuare le opere di interesse tramite una piattaforma web interattiva (https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it).
Il lavoro di selezione delle architetture siciliane dal 1945 ad oggi, con l’individuazione di 140 opere che si aggiungono alle 142 già schedate nel 2016, si svolgerà attraverso il lavoro di ricerca sul campo e sarà integrato dall’analisi delle fonti grafiche e documentarie provenienti da archivi pubblici e privati. Al progetto, ideato dalla prof.ssa Paola Barbera, partecipano infatti anche il dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo e il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina.
«La collaborazione fra i tre atenei siciliani, con il coinvolgimento di docenti di diversi settori scientifico-disciplinari, garantirà uno sguardo attento e omogeneo sull’intero territorio regionale», osserva il presidente della Sds di Siracusa, Fausto Carmelo Nigrelli. «Il nostro – aggiunge il docente – è infatti un contesto caratterizzato, nella storia recente come nel passato, da profonde differenze tra area e area, dalla presenza di numerosi centri urbani di rilievo, da interventi significativi radicati in una dimensione irriducibile alle sole città principali, ma al contrario profondamente diffusi in realtà più periferiche e provinciali».
Per il presidente della struttura didattica di Architettura, inoltre, «la conoscenza del patrimonio architettonico contemporaneo comporta una ricaduta rilevante sui territori, generando maggiore consapevolezza su edifici e paesaggi spesso considerati marginali; una nuova attribuzione di valore e significato può favorire la salvaguardia e la valorizzazione dell’architettura contemporanea in Sicilia, contribuendo altresì a innescare fenomeni di rigenerazione e recupero di periferie urbane o aree industriali».
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