Salvo Randone, aristocrazia di Uomo e di Protagonista. È stato, per i giovani attori di allora, la scoperta di un nuovo modo di recitare, sublime nei testi problematici, per la bellezza del contrappunto e dei chiaroscuri». Firmato: Vittorio Gassman.
Nella sintesi di questo giudizio laudativo rilasciato da Gassman alla notizia della dipartita di Salvo Randone, cݏ racchiuso un intero capitolo della Storia del Teatro non soltanto italiano ma anche europeo.
Sabato 6 aprile 1991. Per iniziativa della Compagnia Stabile «Teatro di Sicilia» che organizzò nei dettagli l’Evento e ne portò a compimento la fase realizzativa, Siracusa visse una eccezionale occasione ideata per rendere omaggio doveroso al grande concittadino Salvo Randone appena scomparso.
Il Comune, su richiesta formale dell›Organizzazione, conferì il Patrocinio all›iniziativa che partiva da una volontà non governativa, e ne adottò una regolamentare Deliberazione.
La locandina dell›Evento così ospitò i messaggi del sindaco Gaetano Bandiera, del vicesindaco Giambattista Rizza, dell’assessore al turismo Francesco Cirillo, dell›assessore alla cultura Gaetano Firenze.
Queste alcune note di cronistoria: ideazione, direzione realizzativa, conduzione della Cerimonia, testi e regia, scelta e rapporti con gli Ospiti, di Aldo Formosa.
Collaborazione di Renzo Monteforte, addetto Stampa Corrado Cartia, accoglienza e addobbi Ecomeeting, service Panorama Sound, video reportage International Enterprise, location salone di Palazzo Vermexio, viaggi Bozzanca.
Dopo gli indirizzi di saluto delle Autorità e la prolusione iniziale di Aldo Formosa, ebbero luogo le relazioni programmate: «L›Attore» da Domenico Danzuso critico teatrale, «L›Uomo» da Andrea Bisicchia storico del Teatro, «Insieme sulla scena» da Elena Zareschi, «Testimonianze inedite» da Arnaldo Ninchi attore e Paola Valentini attrice che avevano recitato con Randone.
Nell’occasione Arnaldo Ninchi portò da Roma un reperto esclusivo di sua proprietà: la registrazione audio di una scena dall’Enrico IV recitata da Randone, la cui voce così risuonò nel salone suscitando viva emozione tra il numeroso pubblico.
Molto interesse riscosse anche la testimonianza del regista Antongìulio Majano che aveva in diverse occasioni messo in scena spettacoli teatrali con Randone.
Nel programma era stata predisposta anche la collocazione di una lapide commemorativa col nome di Randone al Teatro Comunale, ma l›indolenza di qualcuno al Comune e la prassi burocratica acefala vanificarono la doverosa iniziativa.
Fra i messaggi riportati sulla locandina si leggono brani di dichiarazioni autorevoli. Francesco Cirillo: «Novello Ulisse, Randone ebbe i natali nell›isola di Ortigia che d›ora innanzi dovrà serbare, sia dell’Uomo che dell’Artista, inperitura memoria».
Giambattista Rizza: «Siracusa deve essere fiera di questo suo figlio, ed ha l›obbligo di additarlo alle generazioni future». Gaetano Bandiera: «La città di Siracusa legittima oggi una iniziativa doverosa nei confronti di un Artista a cui ha dato i natali e che con la propria attività ha acquisito speciali benemerenze».
Gaetano Firenze: «Ogni siracusano oggi è accomunato nell’ammirazione per Randone il cui nome è scritto a caratteri cubitali nelle più emozionanti pagine della Storia del Teatro universale».
È stato dunque un Evento di alto valore commemorativo quello del 1991, che avrebbe potuto e dovuto gettare il seme per ulteriori iniziative da parte degli Enti Locali. Ma, si sa, spesso certa politica vive di alternanze magmatiche magari indecifrabili nell’ignorare doverose decisioni.
La Manifestazione del 1991 ebbe dunque validità e risonanza riscuotendo unanime plauso. Eppure, l’amministrazione della cosa pubblica, anziché apprezzare legittimamente l’Evento e successivamente portare a compimento le relative pratiche, fece in modo (per lassismo?) che il “dopo” si tingesse di giallo.
Accadde che, compilati scrupolosamente e dettagliatamente gli adempimenti relativi, il dossier conclusivo fu regolarmente consegnato al Comune di Siracusa per procedere per competenza al pagamento delle spettanze dovute ai fornitori dei vari servizi.
E qui devo proseguire in prima persona per avere vissuto una allucinante odissea sulla mia pelle.
Parecchie settimane dopo la consegna della documentazione, mi recai al Comune per avere notizie dello svolgimento della prassi burocratica. Nel frattempo la Giunta di Bandiera era caduta, ma nel dossier avevo inserito anche una dichiarazione autografa del sindaco Bandiera che mi autorizzava formalmente a realizzare l’Evento assicurandomi di avere adottato in Giunta la prescritta deliberazione di spesa.
Nell’ufficio preposto, il registro infatti recava la registrazione avvenuta della deliberazione col relativo numero, ma stranamente la causale era stata lasciata in bianco. A questo punto tralascio le traversie alle quali fui sottoposto alla ricerca degli adempimenti comunali.
Trascorso parecchio tempo, Ecomeeting adottò le vie legali nei miei confronti chiedendomi di pagare il dovuto. Mi rivolsi all’avv. Corrado Piccione che in Tribunale sì adoperò molto a mia difesa. Essendo stato io ad incaricare Ecomeeting del lavoro da svolgere, e non direttamente il Comune, la responsabilità ricadeva su di me.
Intanto era subentrata la Giunta con Giambattista Bufardaci sindaco, al quale l’avv. Corrado Piccione si rivolse per sanare la situazione.
Devo molto al sindaco Bufardeci per la sensibilità con la quale accolse l’appello dell’avv. Piccione, riscontrando la legittimità della richiesta, e correttamente ritenendo che la questione andasse risolta nel modo più giusto a riparazione di un torto subito.
Mi fu richiesto di ripresentare le copie dell’intera documentazione consuntiva, cosa che feci con sollecitudine. E così, in una seduta del Consiglio comunale, nella legalità dell’adempimento, la documentazione fu adottata nei “Debiti fuori bilancio” e si pervenne alla deliberazione di pagamento. L’ avv. Piccione convocò l’Ecomeeting e il pagamento fu effettuato con regolare ricevuta.
Questi retroscena ho voluto riportare a titolo didascalico e didattico.
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