Siracusa. Adesso basta è troppo, cacciate via quel sindaco

di Giuseppe Bianca

Ha gettato sul lastrico la città di Archimede, occorre riprendere dalle fondamenta lo sviluppo di Siracusa. Caso Campi Flegrei ci fa riflettere su calamità naturale: Area attendamenti incompleta. Le opposizioni, l’associazionismo e la società civile lo inducano a dimettersi

In un contesto di alto degrado sociale scaturito da questo sindaco, in assenza di uno sviluppo omogeneo del territorio, oramai obsoleto da oltre venti anni, Siracusa, si sveglia dopo la disavventura della presunta sindacatura di uno sprovveduto soggetto la cui inutilità rasenta la nullità si trova a fare i conti con una realtà le cui cause che rendono ‘estremi’ gli eventi naturali.

Sprofondiamo nel degrado

In prima definizione, come progressiva perdita della fertilità economica delle risorse locali e, dunque, del valore dei luoghi, è indicato come la causa principale della fragilità delle aree, non importa se urbane o rurali, se centrali o periferiche siracusane.

La fragilità del territorio che è sempre esistita, ma ignorata, cioè quella del mancato sviluppo e della mancata prevenzione in quanto il nostro territorio è oggetto di calamità. 

In sintesi, quello che si vuole evidenziare è una prospettiva che si potrebbe definire di “epidemiologia economica territoriale”; cioè: cercare di affrontare il tema delle modalità d’insorgenza siracusana, di diffusione, dell’intensità e degli effetti del degrado determinato sistema eco-sociale locale, nel rapporto all’ambiente economico-naturale in cui è inserito: Siracusa. Forse la classe politica aretusea comprende tutto ciò o sarebbe opportuno rimandarli tutti a scuola ad iniziare dalle elementari?

Questa evoluzione concettuale conduce ad un paradosso: la ‘valutazione’ del rischio individuale è uno dei temi che costituiscono il «core» delle discipline economiche, ma non la ‘valutazione’ del rischio sistemico. 

Valutazione sindaco non pervenuta

Fino adesso nessuna scelta concreta per l’uomo che ha avuto più poteri in mano da oltre 13 anni; l’attuale presunto sindaco, Francesco Italia, incapace com’è, che vive (per quello realizzato sul territorio) solo di ‘effimero’ di ‘capricci’, indica ciò come se avesse vissuto un’infanzia infelice, fatta di negazioni, di traumi, frustrazioni, (che non sappiamo, né tantomeno vogliamo saperne), avrebbe lo stesso riversato evidentemente sulla città.

Ma la città è spoglia di tutto: non ha più nulla, manca all’appello l’asset: Disservizi, Asili nido (carenti) dalla gara igiene urbana insoddisfacente, il risultato è risibile, come le scelte scellerate dei tre CCR bocciate dalla popolazione; servizio idrico di proroga in proroga con la rete colabrodo (nel 2022 il Comune ha perso 30 milioni di euro, previsti dal PNRR, per mancanza del gestore del servizio idrico integrato). La Siam, gestore del servizio idrico e fognario a Siracusa, ha un contratto di due anni, prorogabile, ma senza garanzie di poter continuare a lavorare non può pianificare investimenti.  

Le ferrovie hanno isolato Siracusa con il sindaco assente; servizio trasporti intermodali inesistenti; collegamento con Fontanarossa mai esistito e poi si parla di turismo (fai-da-te); inesistenti: Piano commerciale; il Piano Urbano della Mobilità; Ppo e Prg scaduti; il porto di Siracusa incompleto; l’Area artigianale inesistente; la spada di Damocle sul Nuovo Ospedale con il disinteresse; i Servizi alla collettività; i progetti di sviluppo ZES-SIN;  le Periferie come detto sempre più isolate; le Strade colabrodo; il libro bianco sul Turismo; l’Industria e l’Agro-alimentare. Per non dimenticare della Rigenerazione urbana dell’Ance Siracusa avviata da compianto l’ing. Massimo Riili aveva rilanciato il problema Stazione-Water front la cui progettualità passa al nuovo presidente Ance, Paolo Augliera, di fresca nomina di vice presidente regionale dell’associazione. 

Infine, dopo la presentazione del progetto G124 riguardante il centro abitato periferico della Mazzarrona, la sua rigenerazione? E i finanziamenti del PNRR? Tantissime opportunità che questo soggetto sindaco ha fatto vanificare, finanziamenti perduti, opportunità irripetibile. Insomma il de profundis della città. Ai posteri morenti l’ardua sentenza, sempre se ci arriverà vivi. Anche perché abbiamo un’opposizione che è incapace di inscenare proteste plateali in piazza ed alcuni comparti sociali e associazionismo rei di non aver saputo protestare, cacciando e facendo dimettere dalla carica, questo soggetto, rendendosi a sua volta complici, insieme a certe testate giornalistiche amiche con disinformazione, dei disastri della città. Arriverà il tempo dei processi per tutti con nomi e cognomi, quando c’è in ballo il futuro di Siracusa e non ce ne sarà per nessuno.

La Protezione civile a Siracusa merita un capitolo a parte

Prevenire le calamità naturali: pianificazione e resilienza è un tema che disconosce questo presunto sindaco. Gli avvenimenti della costa a nord di Napoli come i Campi Flegrei, non possono non farci riflettere sulla fragilità del nostro territorio. E’ infatti noto che nel corso dei secoli si sono purtroppo susseguiti sismi assai potenti che, come quello del gennaio del 1693, hanno provocato decine di migliaia di morti e distruzioni immani. 

Disastri ambientali e calamità naturali sono sempre più diffusi sul nostro territorio, come quello del 13 dicembre 1990. Ogni volta che nel Paese avviene un fenomeno di questo tipo cresce sempre più – soprattutto sul piano mediatico – il livello di emergenza globale. 

Dalle nostre parti si tratta in realtà di un enorme sistema di faglie, lato nord generato dalla faglia Alfeo-Etna; lato sud lungo fino a un centinaio di chilometri, ubicato ad est della più famosa scarpata Ibleo-Maltese. La Sicilia orientale è circondata come gli indiani, senza via d’uscita, intrappolati come animali in gabbia.

Visto che è acclarato che i terremoti non si possono prevenire né prevedere, come ci stiamo preparando ad affrontare eventuali emergenze? 

Area Attendamenti Containers e Protezione Civile sono il monumento all’inefficienza e all’incapacità amministrativa

Provate ad andare sul sito ufficiale del Comune di Siracusa per avere informazioni facilmente raggiungibile sul piano di protezione di civile. Noi non ci siamo riusciti. Sappiamo però che molte aree adibite a centri di raccolta delle persone sono impraticabili perché invase da arbusti e rifiuti e del centro di attendamento sulla SS 124, si sono perse le tracce. 

L’Area Attendamenti e Containers e Protezione Civile sono vergognosamente fermi dal 2015.

I lavori finanziati nel 2005 e rifinanziati per oltre 7 milioni di euro, sono fermi, nonostante la Regione Siciliana, già nel luglio del 2019, ha impegnato e liquidato oltre 200 mila euro per il pagamento del S.A.L. n.12, cioè l’ultimo di avanzamento dei lavori. L’opera, è di fondamentale importanza per la sicurezza della città di Siracusa e dei Comuni limitrofi e, vogliamo richiamare ancora una volta l’Amministrazione Comunale di Siracusa, assolutamente inadeguata al ruolo che svolge, a voler riprendere i lavori, perché quest’opera non può continuare a rimanere in simili condizioni di precarietà, rischiando di deteriorarsi ancora prima di essere inaugurata e consegnata alla città. 

L’opera di Protezione Civile, inserita nell’Obiettivo H della Legge 433/91, viaggia con 10 anni di ritardo, infatti doveva essere completata ed inaugurata entro il 2015 e invece, ad oggi, grazie all’incapacità e all’inefficienza politica-amministrativa di questa amministrazione, è in uno stato di totale abbandono.

La vergogna

Una pagina sicuramente vergognosa, qualsiasi altra amministrazione, di fronte a tanto scempio, si sarebbe vergognata e avrebbe presentato le dimissioni, facendo perde le sue tracce, ma non è il nostro caso, incuranti di tutti rimarranno al loro posto, custodi gelosi delle loro poltrone e dei loro lauti stipendi che dimostrano, ancora una volta, di non meritare.

di Giuseppe Bianca 16 Marzo 2025 | 22:34
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