
L‘ASP di Trapani è al centro di un vero e proprio scandalo sanitario. Oltre 170 casi di tumore sono stati accertati con mesi di ritardo, causando gravi disagi ai pazienti e alle loro famiglie.
La vicenda dei referti istologici “lumaca” si complica di giorno in giorno, mentre la Procura di Marsala e quella di Palermo hanno aperto indagini per fare luce sulla gestione dell’emergenza e sulle responsabilità amministrative.
Indagini in corso e scontro politico
La Procura di Marsala ha avviato un’indagine a seguito di un esposto presentato da Maria Cristina Gallo, mentre la Procura di Palermo sta indagando su un decesso avvenuto all’ospedale di Alcamo dopo cinque mesi di attesa per un referto. Nel frattempo, il Ministero della Salute ha disposto un’ispezione, sollecitata a gennaio dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, il quale ha dichiarato: “Ci troviamo davanti a una devastazione del principio di responsabilità e assistenza. Bisogna capire se ciò che andava fatto sia stato effettivamente fatto nei tempi giusti.”
La vicenda ha assunto anche una forte connotazione politica: il direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, è sempre più sotto pressione e la sua posizione appare in bilico. Il PD e il Movimento 5 Stelle hanno chiesto con forza spiegazioni sulle responsabilità, con il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, che ha definito il caso “una sanità siciliana al collasso, incapace di garantire un servizio essenziale”.
Schifani: “Fatti del genere non devono più verificarsi in Sicilia”
«Sulla vicenda dei referti in ritardo all’Asp di Trapani sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie.
Non ho responsabilità diretta sulla questione ma in politica chi sta al vertice deve assumersi responsabilità anche non proprie, facendo propri anche gli errori condividendo, ma in politica è giusto che ciascuno abbia il coraggio di riconoscere gli errori altrui. Errori commessi, per i quali saremo estremamente rigorosi. La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi. Si stanno raggiungendo in queste ore le famiglie per informarle, in maniera tale che si accelerino i processi di terapia». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
Sul piano dell’Asp trapanese in 7 punti per affrontare l’emergenza, Schifani ha commentato evidenziando che «forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani. Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo».
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