
Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Sicilia ha rigettato il ricorso contro le elezioni di secondo grado nelle ex Province siciliane, previste per il 27 aprile. La decisione è stata presa dalla presidente della Prima sezione del Tar, Maria Cappellano, che ha dichiarato “inammissibile” il ricorso, ritenendolo privo di giurisdizione.
Il ricorso contro le elezioni di secondo grado
A presentare il ricorso è stato Giambattista Genovese, presidente del consiglio comunale di Ispica, assistito dall’avvocato catanese Agatino Cariola. Nella sua istanza, Genovese chiedeva che i giudici amministrativi sospendessero il processo elettorale nelle Città metropolitane e nei Liberi consorzi, come stabilito da un decreto del presidente della Regione, Renato Schifani.
Le elezioni nelle ex Province fissate per il 27 aprile
Il ricorso è stato contrastato dal deputato regionale del Partito Democratico, Nello Dipasquale, che ha formalmente opposto la richiesta di fermare le elezioni. “Abbiamo scongiurato il tentativo del centrodestra di bloccare le elezioni di secondo grado – ha affermato Dipasquale. Volevano prolungare il commissariamento degli enti per mantenere il loro controllo, ma questa volta non ci sono riusciti. Le ex Province andranno al voto, e seppur indirettamente, saranno i cittadini, attraverso i sindaci e i consiglieri comunali, a scegliere chi dovrà gestire gli enti.”
Con questa decisione, sembra essersi risolto l’ultimo ostacolo per lo svolgimento delle elezioni di secondo grado, un processo voluto dall’ex presidente della Regione Rosario Crocetta ma mai realizzato. Le elezioni coinvolgeranno i sei Liberi consorzi (Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa), per cui si eleggeranno sia il consiglio che il presidente.
Per le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), invece, si terranno solo le elezioni per il consiglio, in quanto la guida dell’ente sarà affidata ai sindaci metropolitani.
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