Da diversi anni l’ANCI Sicilia è impegnata con determinazione su più fronti per contrastare la grave crisi economico-finanziaria che coinvolge numerosi comuni dell’Isola. La situazione attuale è caratterizzata da un preoccupante aumento degli enti in dissesto e predissesto, condizioni che rischiano di compromettere la qualità dei servizi essenziali erogati ai cittadini, dalla manutenzione urbana alla gestione dei rifiuti, dai servizi sociali alle attività culturali.
Il presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani, Paolo Amenta, sottolinea come la crisi dei comuni rappresenti non solo un problema contabile, ma un fenomeno dal forte impatto sociale: «I comuni siciliani sono spesso costretti a far fronte a vincoli finanziari molto stringenti, a ritardi nei trasferimenti statali e a difficoltà nella riscossione delle entrate locali. Questo comporta inevitabilmente una riduzione dei servizi ai cittadini e mette a rischio la tenuta sociale delle comunità».
Azioni coordinate a livello nazionale
Per affrontare queste criticità, ANCI Sicilia ha promosso sul piano nazionale l’istituzione di un tavolo tecnico dedicato al “caso Sicilia”, che vede la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della Ragioneria Generale dello Stato e dell’ANCI nazionale.
Il tavolo tecnico ha l’obiettivo di monitorare costantemente la situazione dei comuni siciliani, valutare le misure di sostegno economico e proporre interventi mirati per prevenire il dissesto di nuovi enti. Grazie a questo confronto diretto tra enti locali e governo centrale, le difficoltà dei comuni siciliani sono finalmente entrate nell’agenda istituzionale nazionale, garantendo maggiore attenzione e priorità a una questione che per anni era stata percepita solo a livello locale.
Interventi regionali per rafforzare liquidità e servizi
A livello regionale, ANCI Sicilia ha avanzato la richiesta di un significativo incremento del Fondo per le Autonomie locali, con l’obiettivo di rafforzare la liquidità dei comuni, in particolare di quelli che si trovano in maggiore difficoltà finanziaria. Una maggiore disponibilità di risorse consentirebbe agli enti di programmare interventi a lungo termine, garantire il pagamento puntuale dei fornitori e mantenere attivi i servizi essenziali per i cittadini.
Parallelamente, l’associazione sottolinea l’urgenza di superare il criterio della spesa storica nel riparto del Fondo di Solidarietà, adottando un modello più equo basato su fondi di perequazione. Secondo simulazioni condivise con il Ministero dell’Economia e la Ragioneria dello Stato, questa riforma potrebbe tradursi in un incremento di circa 150 milioni di euro da destinare ai comuni siciliani, somme che verrebbero distribuite in modo più giusto in base alle reali esigenze e capacità finanziarie degli enti.
La necessità di una riforma normativa sul dissesto
Un altro fronte strategico riguarda la riforma della normativa che regola il dissesto e il predissesto dei comuni. L’attuale quadro normativo non garantisce la stabilità degli enti risanati, che spesso rischiano di ricadere in crisi pochi mesi dopo essere usciti dal dissesto.
ANCI Sicilia chiede quindi modifiche strutturali della legge, volte a:
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assicurare una maggiore tutela degli enti risanati;
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garantire continuità e sicurezza finanziaria;
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evitare che i comuni virtuosi siano penalizzati dalle difficoltà generali del contesto economico regionale.
Un’azione integrata su tre fronti
«Solo attraverso un’azione coordinata su tre fronti — nazionale, regionale e normativo — i comuni siciliani potranno finalmente affrontare una crisi che ha assunto i contorni di una emergenza sociale ed economica. È fondamentale garantire risorse, strumenti legislativi adeguati e una gestione oculata dei fondi, così da tutelare i servizi essenziali e la qualità della vita dei cittadini», conclude Amenta.
L’impegno di ANCI Sicilia non si limita dunque alla denuncia delle difficoltà, ma si traduce in proposte concrete e verificabili, volte a rafforzare la capacità dei comuni di gestire in modo efficace le proprie risorse, tutelare il patrimonio pubblico e assicurare un servizio migliore alle comunità locali.
In questo contesto, l’associazione conferma la propria disponibilità al dialogo con istituzioni centrali e regionali, evidenziando come solo attraverso la collaborazione e la programmazione strategica sia possibile garantire la sostenibilità finanziaria dei comuni siciliani e migliorare la vita dei cittadini in ogni angolo dell’Isola.
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