Intervenendo ieri sera in consiglio comunale, il consigliere comunale di Generazione, Gaetano Mauro ha mosso pesanti critiche all’Amministrazione Cassì, rea di non avere mosso nessuna azione a tutela dell’ospedale ragusano, Giovanni Paolo II.
“Apprendo con incredulità e stupore , da roboanti comunicati stampa del deputato regionale dell’area modicana e del sindaco della città di Modica, che si esulta rivendicando il risultato di avere avuto nel distretto sanitario di Modica più ore a disposizione per alcune specialistiche ambulatoriali in quattro branche interne dell’Asp ragusana, si dice, per alleggerire il carico sugli ospedali e fare scorrere le liste d’attesa.
Ora, atteso che l’informazione è già di per sé fuorviante in quanto su queste branche non ci sono lunghe liste d’attesa, e sui quali dati mi riprometto di intervenire nei prossimi giorni, dalle letture delle carte e da una analisi approfondita sulle procedure di questa nuova mobilità interaziendale, scopriamo che la Città di Ragusa ha subito un vero e proprio scippo, nell’indifferenza generale.
Sono più preciso e diretto. A Ragusa, non sarà più possibile fare visite specialistiche ambulatoriali in reumatologia. Si tratta di sei ore settimanali che perdiamo a beneficio del distretto sanitario di Modica. Il cittadino che ha bisogno di una visita con lo specialista reumatologo, dovrà rivolgersi al privato.
Signor sindaco, mi rivolgo a Lei , in quanto massima autorità sanitaria in città. Sarebbe ora che si interrogasse, tra una inaugurazione e l’altra, sulla situazione sanitaria della nostra sanità che registra un arretramento pericoloso scapito di altri territori.
“Non vogliamo abdicare e rinunciare-conclude Mauro- ai principi base che hanno ispirato l’assistenza sanitaria: assistenza gratuita, universale, uguale per tutti!
Il malato in difficoltà cerca di arrangiarsi, risolve i problemi di tasca propria e si rivolge sempre più al privato dove incontra sempre più spesso il medico della struttura pubblica. Si vuole andare verso un rafforzamento del privato o si crede ancora nel pubblico? Si vuole risparmiare negli investimenti per il servizio sanitario pubblico perché tanto ci penserà il privato? Si vogliono lasciar andare le cose così come stanno o si pensa di difendere, come è giusta che sia, la nostra città?”
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