Portopalo. Aggressione inaudita, volontario Protezione Civile colpito da un pugno mentre spegne incendio: ricoverato in ospedale

di Redazione

Necessario un intervento chirurgico, il silenzio assordante del sindaco di Pachino: l'ennesimo eroe ferito anche dall'indifferenza. L’aggressione ha coinvolto altri due volontari presenti sul posto

Un gesto violento ha trasformato un intervento di routine in un drammatico episodio: Nino Campisi, volontario della Protezione Civile di Portopalo e parte attiva del nucleo antincendio locale, è stato colpito con un pugno mentre tentava di spegnere un incendio in un terreno agricolo.

La frattura alla mandibola ha richiesto un delicato intervento chirurgico a Catania e imporrà al volontario un lungo periodo di recupero: sessanta giorni senza poter parlare e con una dieta esclusivamente liquida.

L’uomo è attualmente in condizioni stabili, ma dovrà osservare un riposo assoluto per consentire una corretta guarigione post-operatoria, senza complicazioni. L’aggressione, che ha coinvolto anche altri due volontari presenti sul posto, ha suscitato una forte reazione istituzionale e un’ondata di solidarietà nel mondo del volontariato e della Protezione Civile.

Il direttore generale della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina, ha espresso piena solidarietà ai volontari aggrediti, sottolineando il valore del loro impegno quotidiano a favore della comunità. Cocina ha elogiato il senso civico dimostrato dal gruppo di Portopalo e ha assicurato il pieno sostegno dell’ente regionale.

È rimasto in contatto costante con la sindaca Rachele Rocca e ha informato del grave episodio il prefetto di Siracusa, Chiara Armenia, preannunciando la presentazione di una denuncia formale alla Procura della Repubblica contro l’autore dell’aggressione.

La sindaca Rocca ha manifestato profondo rammarico per l’accaduto e, al tempo stesso, ha espresso disappunto per la mancata presa di posizione da parte del sindaco di Pachino, Giuseppe Gambuzza. «Siamo delusi – ha dichiarato – ci saremmo aspettati un gesto di vicinanza, come quello che io stessa ho riservato a lui in passato, quando fu bersaglio di attacchi personali da parte di un suo concittadino. Stavolta, invece, da parte sua nessuna parola. È stata solo una dimenticanza?».

L’episodio riaccende i riflettori sulla sicurezza di chi opera sul campo, spesso in situazioni di emergenza e in contesti potenzialmente pericolosi. Un richiamo forte, non solo alla legalità, ma anche al rispetto dovuto a chi, ogni giorno, mette a disposizione tempo e competenze per tutelare il territorio e la collettività.

07 Ottobre 2025 | 17:02
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