Quando i presunti politici che governano palazzo Vermexio arrivano ad essere al disopra degli apprezzamenti è segno che molte cose nella loro vita sono già sfiorite. Quando non si piange più delle sconfitte, è segno che non si crede più nelle vittorie.
Questa settimana è stata contrassegnata da un evento negativo che ha fatto piangere di rabbia i Siracusani. La classifica del 24ore sulla «Qualità della vita a Siracusa» che relega il territorio nella posizione 105 su 107.
Ad emergere è la crisi economica e sociale, per ora tenuta a bada da ammortizzatori, contributi e ristori statali: il Reddito di cittadinanza, per esempio, aumenta al Sud. I dati raccontano cosa sta cambiando, ma i bilanci sull’impatto della pandemia sono ancora prematuri.
Nella disamina dei dati questa Amministrazione comunale non può scaricare sulle precedenti la responsabilità di questo triste, drammatico, tragico, nefasto primato perché da 8 anni a governare è l’attuale sindaco che è il più longevo amministratore della città di Siracusa, avendo precedentemente, per ben 5 anni, svolto le mansioni, certamente non le funzioni, di vicesindaco.
Per fare un salto nel passato nel 2000 Siracusa era nella posizione 82, era il periodo dei due mandati Bufardeci (ad onor di cronaca lo stesso si è trovato a gestire i fondi su Ortigia del Piano Urban, le cui capacità amministrative erano della giunta precedente: Marco Fatuzzo e l’assessore De Benedictis; per argomentare inoltre che in quella fase epocale molti fondi venivano elargiti da Regione e Stato) con l’avvento di Visentin (presunto amico fraterno di Bufardeci che gli voltò le spalle non appena eletto, è la tipicità dell’ambiente Siracusano dove per molti non esiste riconoscenza ne tantomeno coesione) la città accusa uno scivolone fino ad arrivare al 90 posto.
La cattiva gestione di Visentin cede lo scettro al centro sinistra con la sindacatura Garozzo il quale stabilizza sempre la posizione 90 senza alcun miglioramento. La giunta Garozzo viene travolta dal sistema Siracusa e dell’affaire Fiera del Sud con il salasso da parte delle casse comunali di oltre 2 milioni e ottocentomila euro per ritardata concessione edilizia, finiti nella gola profonda del mistero. Sottolineamo per la cronaca che l’attuale sindaco rivestiva il ruolo, nel mandato Garozzo, di vice sindaco con delega alla Cultura e Turismo e per il Centro Storico.
La posizione nella classifica del 24ore sulla «Qualità della vita a Siracusa» inizia a vacillare, anno dopo anno, si assiste ad un crollo verticale fino ai giorni nostri. Neanche le famigerate piste ciclabili che hanno flagellato la città sono riuscite a migliorare la posizione del sindaco pro tempore. Zero ambiente, servizi e verde. Nella classifica sotto l’aspetto Demografia e Società la provincia di Siracusa si trova al 19° posto; nella voce Giustizia occupa il 91° posto, nell’aspetto di Ricchezza e Consumi è relegata al 94° posto; nel settore Cultura e Tempo libero si trova nella posizione 99° posto; nel settore Ambiente e Servizi ha un crollo verticale al 103° posto e negli Affari e Lavoro si discosta di poco in peggio, pensate occupa la 104ª posizione, infine la provincia di Siracusa, nella classifica finale, è in coda alle città italiane nella posizione 105ª posizione su 107ª.
Siracusa si spegne lentamente e inesorabilmente politicamente, socialmente, culturalmente, sportivamente.
Ezechia Paolo Reale in posto su facebook negli amici di Joe Bianca è eloquente: «Sino a che è rimasto in carica il Consiglio Comunale la qualità della vita a Siracusa è stata difesa. Nel 2020, invece, con sindaco e giunta titolari di pieni poteri siamo riusciti a perdere 15 posizioni in un solo anno e arrivare al fondo. E si. Per quanto possa sembrare incredibile sono proprio i nostri attuali eroi i responsabili del crollo della qualità della vita in città. I numeri sono numeri e le chiacchiere sono chiacchiere. Se i siracusani meritino o meno tutto questo lo lascio ad analisti e attivisti politici».
• Ci soffermiamo su un altro evento, questa volta positivo, scaturito in settimana, il quale dopo un lungo lavoro prende forma il sistema di governance del Piano Strategico di Siracusa a cura del Patto di Responsabilità Sociale. I gruppi di lavoro si sono costituti nel corso di un incontro condotto dal coordinatore del Patto di responsabilità Sociale Vittorio Pianese. L’organismo di governo, confronto e dibattito del Piano Strategico, che sarà sviluppato in sei mesi, è la Cabina di Regia della quale fanno parte soggetti aderenti al Patto di Responsabilità Sociale.
Come già preannunciato è stato costituito un Comitato Scientifico formato eminenti personalità del mondo scientifico italiano. E cioè Carlo Trigilia (docente all’Università di Firenze), Francesco Drago (Docente di Economia Politica all’Università di Catania), Marco Lupo (Direttore Generale di Arpa Lazio), Fausto Carmelo Nigrelli (Presidente Struttura Didattica Speciale della Facoltà di Architettura di Siracusa), Lucrezia Reichlin (economista e fondatrice della Ortygia Business School), Laura Saija (Docente di Pianificazione Urbana all’Università di Catania), Gianni Silvestrini (Direttore Scientifico del Kyoto Club, esperto di Ambiente dell’Università di Palermo). Il braccio operativo delle ricerche e delle proposte tecniche è costituito da un gruppo di lavoro di specialisti coordinato da Renata Giunta e composto da Marco Renna (ingegnere Ambientale, Innovation Manager presso la Key Rings Ltd di Malta), Giulia Li Destri Nicosia ( esperta di politica economica e politiche urbane e sociali, Università di Catania) e Luigi Grasso (esperto di digitalizzazione). Il gruppo di lavoro potrà avvalersi di altri specialisti per specifiche esigenze di studi e programmi legati alle necessità operative.
• Terzo evento eccellente: Confindustria Siracusa conferma il terzo mandato per Diego Bivona per traghettare le aziende verso la ripresa. Coesione e nel dibattito costruttivo la forza di condizionare le scelte della politica verso l’interesse comune del territorio e di chi lo abita e ci lavora.
«È necessario creare i presupposti perché le aziende tornino a investire e a creare valore per la ripresa: il PNRR costituisce un’occasione irripetibile per realizzare le infrastrutture, soprattutto logistiche, che possano assicurare la permanenza nel nostro territorio delle realtà industriali esistenti e consentirne l’attrattività per nuovi soggetti imprenditoriali, che potrebbero trovare conveniente “fare rete” con quelli già presenti» ha evidenziato Bivona.
«In questi due anni si giocherà una partita importantissima, direi vitale, per l’economia, non solo per la provincia di Siracusa, perché è in gioco la sopravvivenza di uno dei poli industriali energetici più grandi d’Europa, come finalmente ha preso atto la Regione chiedendo l’intervento del Governo Nazionale per l’istituzione dell’area di crisi industriale complessa».
«L’economia siracusana deve rilanciare i suoi settori-chiave, conclude Diego Bivona: «l’agroalimentare, il turismo e l’economia del mare, vera risorsa con i porti di Siracusa ed Augusta – l’uno vocato al turismo per la nautica da diporto e l’altro a divenire Porto Hub del Mediteranneo».
• Infine ultimo evento significativo la lotta al femminicidio, da Siracusa un segno vibrante contro il fenomeno criminale. Ieri pomeriggio è stata intitolata ad «Eligia Ardita e Giulia» il plesso di via Calatabiano. Come sottolinea il Comune «la triste storia di femminicidio che ha posto fine alla vita di «Eligia e della figlia Giulia» ancora in grembo, è una tragedia che ha sconvolto Siracusa. Per la prima volta in Italia si dedica una scuola a delle donne vittime di femminicidio. Perché i bambini devono essere consapevoli che «l’amore è come un fiore: non lo strappi, lo curi ogni giorno».
Il dramma che ha visto coinvolte la giovane mamma siracusana e la sua piccola che ancora non era nata, ha sconvolto non solo la città. A uccidere la donna, secondo i processi che hanno portato alla condanna è stato il marito. La grande battaglia della famiglia di Eligia e di Giulia e di quanti hanno sostenuto che la verità andasse scoperta, sono stati da esempio.
E adesso la città di Siracusa ha voluto ricordare Eligia e Giulia con la cerimonia di intitolazione del plesso alla presenza del Ministro degli interni e del presidente della Regione. E’ stata infatti Luciana Lamorgese, a scoprire la targa ieri pomeriggio che ha suggellato l’intitolazione del plesso di via Calatabiano dell’XI Istituto Comprensivo «Archia» ad «Eligia Ardita e Giulia», vittime di femminicidio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA