Riguardo all’incidente sul lavoro che ha causato il decesso di un operaio di una ditta privata dell’indotto presente all’interno di Fincantieri Palermo, interviene con una nota la Ugl Metalmeccanici Sicilia.
“Siamo sconvolti per l’accaduto e ci uniamo al cordoglio per questa ennesima vittima di una strage ormai inaccettabile, esprimendo anche le più sentite condoglianze ai familiari di Angelo Salamone – dichiara il segretario regionale Angelo Mazzeo. E’ diventato ormai impossibile rimanere a guardare inermi, ma bisogna fare qualcosa di concreto per fermare questo stillicidio.
I lavoratori di Fincantieri, in questo caso, vogliono farsi sentire e da parte nostra, anche attraverso il nostro segretario nazionale Antonio Spera e sentito il segretario provinciale di categoria Lorenzo Giordano, c’è pieno sostegno per lo sciopero di 8 ore che è stato indetto per lunedì 12 dicembre.
Vogliamo sensibilizzare ancora una volta le istituzioni ad ogni livello – conclude Mazzeo – perchè agiscano tempestivamente, prestando attenzione anche alla problematica legata alla sicurezza dei dipendenti delle aziende dell’indotto che operano all’interno dei contesti lavorativi dell’appaltante.”
La ricostruzione dell’incidente
L’incidente si è verificato nel pomeriggio di ieri nell’impianto di Fincantieri. Secondo una prima ricostruzione Angelo Salamone di 61 anni, operaio di un’azienda dell’indotto, stava lavorando nel cantiere quando è stato colpito da un basamento che si è ribaltato. L’operaio ha subito un trauma al torace da schiacciamento. E’ stato soccorso dai medici del cantiere.
Sono intervenuti i sanitari del 118 che l’hanno trasportato all’ospedale Villa Sofia a Palermo in codice rosso. In ospedale, in serata, è deceduto. Chiamati dai medici del pronto soccorso sono intervenuti gli agenti della polizia, mentre in cantiere i sopralluoghi sono condotti dai tecnici dello Spresal dell’Asp di Palermo.
L’operaio morto a Palermo lavorava per l’azienda Doro Maris una società che opera nel campo delle riparazioni e nuove costruzioni navali.
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