“La pedonalizzazione di via Maqueda potrebbe essere una buona notizia per i palermitani e per le attività commerciali. Tuttavia, ci sono molte cose che non vanno bene. Non basta pedonalizzare una
strada e poi abbandonarla completamente al suo destino. Pedonalizzazione, nel resto d’Italia almeno, non è sinonimo di anarchia. Ci vuole una programmazione, ma anche un controllo, affinché venga mantenuto un certo decoro. La strada ad oggi si presenta come una sorta di un suq mediorientale per la prima parte, per usare un termine che il nostro sindaco ama tanto, e un enorme ristorante a cielo aperto per la seconda. Con poche regole ma ben confuse, dove gli ambulanti abusivi, prevalentemente extracomunitari, prosperano indisturbati.
Nonostante una mozione presentata, a fine 2019, dalla consigliera della Lega in prima circoscrizione, Maria Pitarresi, e votata all’unanimità, in cui si chiedeva un maggiore controllo su questi ambulanti. Per non parlare del pericolo che bambini e ignare famiglie corrono percorrendo la strada: dove sfrecciano fregandosene dei malcapitati pedoni, bici e ogni altro genere di velocipede, costringendo i
commercianti e pedoni a litigare con alcuni incivili. Dove sono i controlli, dove è la programmazione, dove è la polizia Municipale? Se per isola pedonale intendiamo un posto dove tutto, o quasi, è ammesso, noi non ci stiamo. Questo tipo di isole perdonali non ‘stimolano l’economia e non servono a dare maggiore visibilità e fruibilità a certe parti della città’, come ha detto il sindaco Orlando. Non giovano e non sono utili a nessuno. Se non all’assessore Catania che può strappare qualche intervista e qualche articolo sui giornali. Un’isola pedonale presuppone interventi di tipo culturale, un mantenimento di decoro urbano, dei controlli e sicurezza per la gente. Basta con gli interventi spot del sindaco Orlando e dell’assessore Catania. La città ha bisogno di ben altro”.
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