Paolo Cugno, detenuto nella casa circondariale di Cavadonna perché ritenuto responsabile dell’uccisione della compagna 25enne, Laura Petrolito, avvenuta la sera del 17 marzo nelle campagne di contrada Tradituso sarà sottoposto il 3 maggio la perizia psichiatrica. Il gip del tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, nel corso dell’incidente probatorio, ha conferito incarico a allo psichiatra catanese, Antonino Petralia, che dovrà adesso stabilire se Cugno, fosse in grado di intendere e di volere al momento dell’aggressione della vittima, il cui cadavere ha poi tentato di fare sparire nascondendolo in un pozzo artesiano. Il gip, infatti, ha accolto la specifica istanza avanzata dal legale difensore dell’indagato, avv. Giambattista Rizza. Questi ha nominato lo psichiatra Michele Lo Magro che affianca il perito nominato dal giudice in tutte le operazioni di consulenza. Lo stesso perito di parte ha già eseguito una visita in carcere, sostenendo la tesi della sua incapacità.
Nel corso dell’udienza, il legale difensore di Cugno, ha depositato diversa documentazione producendo al gip Migneco anche un referto medico, redatto dalle forze dell’ordine nell’aprile del 2014. “Si tratta di un Tso – dice l’avv. Rizza – un trattamento sanitario obbligatorio, al quale è stato sottoposto il mio assistito a conferma del suo stato psicofisico alterato già da qualche anno”.
Nei prossimi giorni, quindi, avremo un quadro clinico più completo e approfondito rispetto allo stato di salute dell’indagato, che, lo ricordiamo, ha ceduto dopo lunghe ore di interrogatorio confessando di avere ucciso la povera Lauretta, come era nota tra gli amici in paese, e facendo trovare il coltello con cui ha infierito sulla donna.
Poche parole per poi richiudersi nel silenzio che perdura fino a oggi che è detenuto nella casa circondariale di contrada Cavadonna.
Al vaglio del giudice c’è la posizione di un uomo che si è macchiato di un grave delitto ai danni della donna che aveva intenzione di sposare ma con cui spesso aveva delle discussioni. Ed è forse al culmine dell’ennesimo litigio, che Cugno ha impugnato il coltello. Come si ricorderà, l’autopsia, eseguita dal medico legale Francesco Coco – presente il dott. Corrado Cro, medico indicato dalla parte offesa – ha stabilito che la vittima è stata colpita con 16 coltellate tra l’addome e il torace.
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