A seguito delle restrizioni dovute al covid-19, tutte le attività educative e di formazione all’interno delle carceri sono state sospese, tra queste la scuola. E’ stato così interrotto quel dialogo che rende il carcere un percorso riabilitativo e non più un luogo di isolamento vuoto e dimenticato.
Nonostante la circolare emessa dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che autorizza il proseguimento dei corsi di istruzione in carcere mediante videoconferenze, in Sicilia, solo due istituti penitenziari hanno organizzato le videolezioni.
La casa circondariale di Noto superando le innumerevoli difficoltà ha attivato le lezioni online attraverso una piattaforma e permettendo alla scuola di continuare ad interargine con i propri studenti.
Una sola “lezione” può cambiare la vita, così come un incontro può farlo.

Tutta la nostra esistenza cammina sulle orme di sguardi, parole, suoni che hanno scosso la nostra anima.
La scuola in carcere non ha il colore grigio della carta morta, ma si colora ogni sapere perché guarda con attenzione chi la riceve. Ogni parola può svegliare qualcosa che dentro ogni individuo recluso ha dormiente nella propria anima.
La scuola, o meglio le parole che vengono offerte in questi luoghi chiusi, sono curate, cesellate, motivate per accendere in ogni alunno-detenuto la possibilità di un cambiamento.
Il potere del sapere è enorme, la conoscenza ci da la consapevolezza di nuotare in un mare infinito, non più in uno stagno imputridito.
Il virus ha isolato e cristallizzato le nostre vite, per contro, è stata l’occasione per sperimentare altre modalità di comunicazione di relazione e apprendimento.
Questo risultato è stato raggiunto solo grazie alla collaborazione e alla sinergia che si è creata tra l’Istituzione penitenziaria, il direttore della casa di Reclusione di Noto dott. S. Mortillaro, lo staff degli educatori, l’informatico Borgh, gli assistenti e tutti insegnanti dell’Istituto Ipsia Gagini di Siracusa.
Tutti insieme abbiamo sperimentato un “ vaccino” miracoloso: l’istruzione come unico farmaco al male della società.
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