Sono sette le persone indagate dalla procura di Messina per la morte di Stefano Argentino, il 27enne di Noto, reo confesso dell’omicidio della collega di Università, Sara Campanella, che si è suicidato nel carcere di Messina Gazzi il 6 agosto.
La Procura della città dello stretto ha notificato sette avvisi di garanzia in vista dell’autopsia sul corpo del ragazzo. Il 12 agosto il Pm conferirà l’incarico al proprio consulente e gli indagati potranno nominare i propri tecnici che assisteranno agli esami autoptici, atti irripetibili.
La Procura di Messina vuole accertare se ci siano responsabilità nella morte del ragazzo che aveva manifestato più volte la volontà di togliersi la vita e per questo era stato sottoposto ad un regime di sorveglianza particolare.
Poi, 15 giorni prima della sua morte, era stato riammesso alla detenzione ordinaria, tanto che condivideva la cella con altri detenuti. Argentino si è impiccato in cella.
Legale di Argentino: “Sette indagati è già presagio di plurime responsabilità”
“Sette indagati è già presagio di plurime responsabilità, probabilmente fra loro correlate – commenta l’avvocato Giuseppe Cultrera – Al momento è troppo presto e si possono fare soltanto supposizioni – aggiunge – auspico soltanto che, almeno stavolta, le indagini siano approfondite e possano portare a risultati concreti.
Stefano avrebbe dovuto essere rinchiuso in una Rems o in un istituto a custodia attenuata. Il suo stato mentale, venuto a galla anche dalle indagini degli inquirenti, non era compatibile con la custodia in carcere”, conclude il legale.
PD di Messina annuncia ispezione parlamentare al carcere di Gazzi
“Il suicidio di Stefano Argentino, la cui condizione psicologica evidenziava un evidente bisogno di attenzione e monitoraggio, impone di capire le ragioni che hanno portato a ridurre le misure di controllo nei suoi confronti e di fare chiarezza sul sistema di sorveglianza dei detenuti all’interno del carcere di Gazzi”. Con queste parole il segretario provinciale del Partito Democratico di Messina Armando Hyerace annuncia che, insieme alla deputata Maria Stefania Marino e al deputato regionale Calogero Leanza, nei prossimi giorni effettuerà un’ispezione alla casa circondariale a seguito del tragico episodio.
“Si tratta di un fatto gravissimo – prosegue il segretario del PD messinese – che rende necessario fare piena luce sulle condizioni dei reclusi più fragili e sulle carenze strutturali e di personale, denunciate da tempo. La deputata Marino verificherà personalmente la situazione per accertare eventuali omissioni e garantire che la tutela della salute mentale in carcere non sia mai relegata in secondo piano”.
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