Si è tenuto a Noto il Pellegrinaggio Regionale delle Aggregazioni Laicali, con il tema: «In Cammino verso Maria SS. Scala del Paradiso». Erano presenti rappresentanze provenienti da tutta la regione.
La celebrazione Eucaristica, nella Basilica Cattedrale, è stata presieduta da Mons. Salvatore Rumeo, Vescovo diocesano e delegato Cesi per il laicato.
Il Segretario Generale della Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali, Stefano Vitello, direttore dell’Unità operativa di oncologia medica a Caltanissetta, ha sottolineato come «Viviamo in piena crisi culturale, etica, antropologica. Il tessuto sociale appare gravemente minato da forze disgregatrici, da una mentalità predatoria, da focolai bellici, da aridità relazionali, da egoismi imperanti. L’ umanità sembra essere sull’orlo del precipizio.

«In questo nebuloso contesto, se la comunità cristiana non è profondamente radicata in Dio, corre il rischio di sperimentare pericolose tentazioni: fuga, disorientamento e isolamento, e a vivere un quotidiano grigio, afono e inoperoso».
Stefano Vitello ha evidenziato inoltre come «da cristiani, non possiamo essere balbuzienti, afoni qualunquisti nei confronti delle questioni essenziali del nostro quotidiano: rispetto della persona, sviluppo economico e sociale, vivibilità e qualità dei servizi, moralità e legalità, sicurezza ed integrazione, famiglia e giovani, pace, lavoro, giustizia sociale. Dobbiamo sentire forte il senso di responsabilità e di esercitarla con consapevolezza, declinandola nelle varie modalità possibili: animazione ecclesiale e culturale, partecipazione civica, impegno politico.
Non possiamo dunque limitarci a pensare che l’impegno cristiano si esaurisca solo alla generosa attività di supplenza assistenziale che fuor di dubbio è fondamentale per il tessuto sociale. Abbiamo anche il dovere di incidere in profondità sulle cause strutturali responsabili delle ingiustizie evidenziate per dare un’anima alla politica e alla politica degli autentici interpreti. E’ tempo di scelte coraggiose ed organiche per essere corresponsabili della cosa pubblica, del presente della sua storia e del suo futuro, di risvegliare la gioia e il coraggio della testimonianza, di abbattere muri, costruire ponti, arare il terreno della storia per seminare germi di nuove primavere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

