I Siracusani composti, abituati nella storia fino all’anno mille ad essere la capitale dell’Isola dei sovrani, hanno accolto, con il cerimoniale, il G7 Agricoltura e Divinazione Expo. Il centro storico di Ortigia blindato, come previsto per tutte le occasioni di rilievo nazionale e internazionale praticamente inaccessibile.
Siracusa ricorda la capitale della Magna Grecia. Conquistata dai Romani nel 212 a.C., fu capitale della Sicilia romana. Ancora importante sotto il dominio Bizantino, divenendone persino capitale dal 663 al 669. Primo assedio arabo di Siracusa e Assedio di Siracusa (878) né Palermo, Catania e Messina erano capitale dell’isola; la capitale era allora Siracusa, nobile, popolosissima città nella sua Pentapoli.
Siracusa ha ospitato dal 21 al 29 settembre in Ortigia il «G7 Agricoltura e Pesca», un summit che ha riunito nel cuore di Siracusa i rappresentanti di Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito, assieme a quelli di nove Paesi africani, in linea con il Piano Mattei del governo nazionale.
Per Siracusa è stato un bel colpo, non c’è dubbio, grazie al mirabile parlamentare Luca Cannata, vicepresidente della V commissione Bilancio, Tesoro e programmazione alla Camera e al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: Siracusa internazionale si tratta di un evento che non può essere sottovalutato per rilanciare con il prossimo sindaco la città in una nuova orbita di sviluppo.
Stipulata la «Dichiarazione di Ortigia»
Al G7 Agricoltura, è stata consegnata al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e ai ministri delle delegazioni internazionali la «Dichiarazione di Ortigia 2024». Questo atto di intenti, realizzato da Origin Italia grazie ai contributi dei Consorzi di tutela italiani delle produzioni agroalimentari Dop e Igp, si propone di rilanciare lo sviluppo globale delle Indicazioni Geografiche (IG) e promuovere la cooperazione internazionale. I temi centrali della Dichiarazione riguardano la rilevanza globale delle Indicazioni Geografiche e gli strumenti di tutela e promozione a livello internazionale, con un ruolo cruciale svolto dai Consorzi di tutela.
• Siracusa ha ospitato nel 2009 il G8 Ambiente, vertice dei ministri dell’Ambiente che si apriva significativamente in quella che veniva celebrata in 174 paesi del mondo come la «Giornata mondiale della terra» da quando, il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una spettacolare dimostrazione a favore della salvaguardia dell’ambiente. Il G8 Ambiente si svolse presso il castello Maniace e fu presieduto da un’altra siracusana, la nobile Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Stipulata la «Carta di Siracusa»
La chiave interpretativa del G8 di Siracusa è stata la diffusione delle tecnologie a basso contenuto di carbonio per consentire ai Paesi emergenti e ai Paesi sottosviluppati uno sviluppo ecosostenibile che possa andare di pari passo all’impegno dell’occidente per la riduzione delle emissioni e per l’efficienza energetica, tramite una alleanza fra nord e sud nel mondo per coniugare ambiente e sviluppo. Un ruolo chiave nella lotta ai cambiamenti climatici e nel superamento del gap fra nord e sud del mondo è stato assegnato anche alla difesa dei servizi ecosistemici e della biodiversità. Una battaglia che richiede maggiore sensibilizzazione da parte dell’opinione pubblica e maggior impegno da parte dei governi dato che l’impegno internazionale che fissava al 2010 l’arresto della perdita della biodiversità è stato in larga parte disatteso. La firma della Carta di Siracusa si configura quindi come una nuova motivazione e lancia lo slogan “Biodiversity is Business” per promuovere la biodiversità non più solo come limite ma anche come risorsa e come opportunità di sviluppo.
• Il 23 settembre 2018 Siracusa ospita la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella il quale sarà nella città d’Archimede per la cerimonia commemorativa che il Siracusa International Institute (ex Isisc) dedica al suo fondatore, il professor Cherif Bassiouni.
• Ed ancora a settembre 2023 l’incontro Bilaterale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica Federale di Germania Frank-Walter Steinmeier e il ritorno del presidente Mattarella a Siracusa per la terza volta in 5 anni che ha sancito la validità della città di Archimede per incontri di scenari internazionali importanti.
Non dimentichiamo che il territorio aretuseo con Confindustria Siracusa, ospita sette grandi aziende scaturendo il Polo dei più grandi d’Europa: Isab Goi Energy, Versalis-Eni, Sonatrach Raffineria Italiana, Sasol Italy, Brown To Green Sicily, Air Liquide, Buzzi; in collaborazione con The European House Ambrosetti ha, infatti, avviato uno studio finalizzato alla definizione di una nuova visione per la Decarbonizzazione e la Competitività del Polo Industriale Siracusano. L’iniziativa vuole affrontare le sfide e le opportunità legate al percorso di decarbonizzazione del Polo Industriale di Siracusa per garantire lo sviluppo, la competitività e la sostenibilità delle aziende del Polo identificando la traiettoria da seguire, i fattori abilitanti e quelli attualmente bloccanti e quindi da rivedere. Questo in estrema sintesi la storia moderna e contemporanea della provincia di Siracusa.
I «mega eventi» permettono di ridisegnare le città, che morfologicamente si presta (unica in Sicilia) ad ospitare le grandi manifestazioni nel chiuso del centro storico di Ortigia circondata dal mare, con tutta la storia trimillenaria che esso tramanda nel suo prezioso scrigno. Centro storico in sicurezza, ‘blindato dalle forze dell’ordine’ terra-aria-mare, per permettere di ampliare le politiche nazionali e internazionali di sviluppo dei territori, di concentrare risorse pubbliche e private per investimenti da realizzare in tempi stretti e aree circoscritte. La letteratura ha spesso affrontato analisi delle trasformazioni urbane, più o meno riuscite, dovute al realizzarsi di manifestazioni di rilievo mondiale, con afflussi imponenti di partecipanti, la necessità di interventi strutturali e infrastrutturali e la presenza di istanze eterogenee provenienti dai diversi portatori di interesse.
Segno distintivo, l’idea della città a cui si ambisce, la visione di ciò che vorremo essere domani. Un domani che sembra essere sempre più vicino, nel caso di Siracusa, si trovasse a programmare l’utilizzo di risorse per un traguardo ancora più prestigioso.
Siracusa non solo nel significato più romantico del termine, bensì in quello più letterale. È dispersiva per la sua periferia, caotica, ammaliante, bellissima, difficile, sporca e maltrattata dall’attuale sindaco. Se dovessimo descriverla queste sarebbero le parole che useremmo.
E’ chiaro chi la visita per qualche giorno ne rimane, com’è ovvio, folgorato dalla sua storia, dalla sua ricchezza ma sempre più spesso anche dalla sua sporcizia e disservizi. Chi ci vive, oltre alla sua bellezza, francamente sottintesa, ne resta ahimè anche sopraffatto. Come ad esempio, quelle persone affette dalla sindrome ‘in vacanza va bene, viverci è un’altra cosa’. Siracusa per la sua attrattività sembra che ti dia tanto ma ti tolga di più. In termini di tempo, qualità della vita, servizi che mancano, senso civico praticamente inesistente mondezza ovunque.
Siracusa, nella sua complessità, diciamoci la verità, è abbandonata con un sindaco totalmente incapace, inutile. Il fascino della città decadente viene in realtà usato per nascondere qualcosa che rimane immobile, non avanza e non progredisce: regredisce.
Al prossimo sindaco di Siracusa gli aspetta un duro compito, e se pensa di indossare la fascia e fare sorrisi d’ammiccamento, ipocrisie, inaugurazioni, battesimi, cresime e consegnare premi, può starsene subito a casa confortato dai suoi familiari.
Serve un sindaco gladiatore nella mente e nel cuore, un trascinatore di popolo, una persona che è nata per vincere e vive di comunicazione. Non serve un sindaco ‘Asino’.
Il popolo Siracusano deve impegnarsi di più nel trovare una governance nuova della città, un uomo dalle grandi capacità intellettuali; perché chi ha amministrato fino a oggi, lo ha fatto di male in peggio; serve una volontà comune che pianifichi un nuovo concetto di città e puntare tutto sulla ‘qualità della vita’.
Questo evento internazionale del G7, i siracusani lo devono capire bene ed assimilare per un prossimo auspicio. Come lo è Roma con i romani abituati con grande tolleranza e intelligenza ad ospitare sempre i grandi eventi che hanno segnato la storia.
Da ricordare sempre che quando nacque Roma, Siracusa già lo era.
Lo storico G7 Agricoltura ha dominato la scena mondiale. Siracusa è stata l’ombelico del mondo come nella Magna Grecia, al centro dell’attenzione internazionale e il tempismo dell’ordine pubblico è stato eccellente. Questo evento apre la strada della rinascita della nostra storia dei nostri valori, ha dato il segnale di partenza di questa nuova fase di economia turistica.
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