Melilli. Gerardo, il piccolo grande campione che ha insegnato al Città di Melilli C5 cosa significa non arrendersi

di Redazione

Un incontro che ha unito sport, emozione e coraggio: la storia di un bambino che ha già vinto la partita più importante

Ci sono giornate che restano nel cuore, più di una vittoria, più di un trofeo. Giovedì scorso, al centro sportivo del Città di Melilli Calcio a 5, l’allenamento è diventato qualcosa di diverso, qualcosa di speciale. Non si è parlato solo di tattiche o schemi di gioco. In campo, insieme ai ragazzi, c’era Gerardo, otto anni e un sorriso che vale più di mille parole. Un bambino che ha già vinto la partita più difficile: quella contro un tumore.

Il piccolo Gerardo

Ad accompagnarlo, la dottoressa Veronica Castro, che segue la squadra con passione e sensibilità, unendo allo sport la dimensione più profonda del benessere e del valore umano.
È stata lei a raccontare, con dolcezza, il percorso di Gerardo. Poi è stato il piccolo campione a prendere la parola. Con quella sincerità che solo i bambini sanno avere, ha regalato a tutti una frase che resterà impressa nella mente e nel cuore: «In campo come nella vita, non bisogna mai arrendersi».

Silenzio. Emozione. Un applauso lungo, sincero. In quel momento, ogni giocatore, ogni membro dello staff, ha capito che la vera forza non è solo quella che serve per segnare un gol, ma quella che nasce dalla speranza e dalla voglia di lottare, anche quando sembra impossibile.

Il presidente Papale, commosso, ha voluto ringraziare la dottoressa Castro per aver reso possibile questo incontro: «Il suo contributo va ben oltre la preparazione mentale dei nostri ragazzi. Questi momenti ci ricordano che il nostro club ha un’anima che va oltre lo sport: è una comunità che abbraccia la vita in tutte le sue sfide».

Sabato, al Palavillasmuno, Gerardo era lì, sugli spalti, con la sua sciarpa verde e nera. Accanto alla squadra, accanto a quella grande famiglia che lo ha accolto come un fratellino.
E quando il capitano Rizzo ha segnato, ha mantenuto la promessa fatta in allenamento: il gol era tutto per lui. Un gesto semplice, ma carico di significato.

Il piccolo Gerardo che calcia un rigore

Gerardo ha sorriso. Ha alzato il pollice, felice. E in quel sorriso c’era tutto: la forza, la speranza, la voglia di vivere e la bellezza di chi non smette di credere nei propri sogni.

Grazie, Gerardo. Perché ci hai ricordato che il coraggio non ha età. E grazie, dottoressa Veronica Castro, per aver trasformato un allenamento in una lezione di vita.

07 Ottobre 2025 | 09:55
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