Con le dimissioni a commissario di Confindustria di Siracusa, Giovanni Maiorana, si è concluso una fase di decadentismo dell’associazione industriale siracusana, iniziata in coppia con l’imprenditore augustano Gianluca Gemelli coinvolto nel bubbone dello scandalo petrolio finito nelle mani della magistratura potentina. L’imprenditore augustano fini per dimettersi alla fine di marzo a causa della bufera giudiziaria nella quale fu coinvolto. I due commissari s’insediarono il primo dicembre dello scorso anno.
Da quel momento, Maiorana è rimasto da solo alla guida degli industriali siracusani in un regime commissariale che si protrae ormai da oltre due anni. Incapace di unire le fila interne per pianificare un organigramma.
Il primo commissario, Ivo Blandina, past president di Confindustria Messina, si era insediato nel dicembre 2014, a seguito della delibera del collegio dei probiviri che aveva dichiarato decaduto dalla carica di presidente, Francesco Siracusano. Ivo Blandina, insieme con due consiglieri di Confindustria Siracusa, espressione delle grandi e delle piccole e medie imprese, ha tenuto le redini fino a dicembre quando si è dimesso per essere sostituito con la nomina del duo Maiorana-Gemelli, che aveva il preciso compito di proseguire l’attività istituzionale e assicurare l’attenzione alle problematiche del territorio e delle imprese associate fino all’attuazione della riforma di Confindustria in Sicilia. Un compito gravoso nel quale Maiorana si è gettato anima e corpo, consapevole del ruolo delicato che gli è stato affidato, quello di guidare un organismo che esprime un vasto e qualificato parco imprese associate.
Adesso la palla ripassa al collegio dei probiviri di Confindustria nazionale, chiamato a nominare un nuovo commissario per garantire la continuità della governance degli industriali siracusani.
“Ci auguriamo che il prossimo commissario sia scelto dalla base – afferma il presidente di Ance Siracusa, l’associazione provinciale dei costruttori aderente a Confindustria, ingegnere Massimo Riili, che ieri mattina si è recato nella sede di viale Scala Greca per porgere il proprio saluto e ringraziamento al dimissionario Giovanni Maiorana – Il nostro auspicio è che venga nominata una persona del posto, un volto nuovo che sappia coniugare le esigenze delle imprese associate alla capacità di gestire i fattori esterni nella loro interezza. Ci auguriamo, soprattutto, che il nuovo commissario non venga calato dall’alto senza sentire i rappresentanti delle imprese, insomma, che non sia una nomina verticistica ma del tutto inclusiva”. L’altro tema caldo riguarda la revoca all’accorpamento volontario con le altre camere di commercio di catania e Ragusa nato a giugno dello scorso anno.
L’abbiamo detto numerosissime volte, i catanesi hanno un modo di pensiero diverso dal nostro, tendono come i dinosauri a mangiare il piccolo senza scrupoli. Negli affari sono sempre affamati. I siracusani si sono fidati fin troppo, ma come si dice “non è mai troppo tardi”. La politica si svegli, il sindaco di Catania ha preso cappello sull’aereoporto come se fosse il solo socio di maggioranza, mentre il primo cittadino di Siracusa, in letargo, facente funzione del Libero consorzio (ex Provincia socio Sac insieme alla Camera di Commercio al 25%) ha capito che occorre fare la voce grossa tutelando gli interessi della collettività siracusana, diffidando il governatore Crocetta a compiere decisioni discutibili, domani in occasione dell’assemblea dei soci Sac che dovrà valutare sia l’ipotesi di privatizzazione sia la nuova governance dell’Aeroporto di Catania.
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