Alcuni giorni fa i carabinieri hanno svelato il mistero dell’attentato incendiario all’auto del sindaco Garozzo, il giornalista Paolo Borrometi, dal 2014 sotto scorta per le ripetute minacce ricevute, è stato ospite dell’istituto comprensivo “Elio Vittorini” di Siracusa. “Parlando ai piccoli studenti e ai loro insegnanti, ha fatto cenno alle minacce subite a Pachino. Rispondendo alle domande degli alunni, Borrometi ha confessato che “spesso mi sento solo ma quando la sera torno a casa continuo a immaginare che il mio piccolo lavoro possa essere determinante per erodere terreno alla mafia e che questo sacrificio vale la pena”.
«Io vorrei che restasse l’idea che questa terra non ha bisogno di eroi, di esempio, di modelli ma che ha bisogno di cittadini che facciano solo unicamente il proprio dovere ad iniziare dalle scuole, continua Borrometi. Noi per troppo tempo abbiamo detto ai ragazzi che siano il futuro di questo Paese, invece i ragazzi non sono il futuro di questo Paese, sono il presente, sono le loro scelte quotidiane e il loro essere cittadini e il loro non fare episodi di bullismo, comportarsi a scuola considerandola come una cosa loro, ed è una cosa di tutti. Giovanni Falcone l’ultima volta che andò in una scuola, i ragazzi gli domandarono, cosa possiamo fare dott. Falcone per aiutarla a sconfiggere la mafia, lui li guardò e gli disse, pagate il biglietti dell’autobus – conclude Paolo Borrometi. I piccoli progressi quotidiani. Io spero che questo rimanga nelle loro coscienze dall’incontro di oggi».
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