Ieri mattina un’ora di audizione del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo alla Commissione regionale antimafia. Il caso Siracusa è arrivato sul tavolo della Commissione Parlamentare dopo la bufera in questi ultimi mesi, 15 le indagini aperte che riguardano la gestione degli impianti sportivi, gli asili nido, i servizi sociali, gettonopoli. L’ultima denuncia quella di un imprenditore che ha raccontato di aver pagato per 15 anni tangenti a funzionari e dirigenti dell’Amministrazione di Palazzo Vermexio. Aperta un’inchiesta interna del Comune parallela a quella della Procura.
I componenti della Commissione Regionale Antimafia: presidente NelIo Musumeci e dei commissari Salvatore Cordaro, Giuseppe Lupo, Pietro Alongi, Stefano Zito e Antonella Maria Milazzo; hanno chiesto i nomi delle persone a cui Garozzo faceva riferimento alle dichiarazioni nel corso della direzione del Pd e dei presunti consiglieri comunali che avrebbero rapporti con ambienti criminali; nonché alla correlazione delle indagini della Procura che porterebbero la firma della consigliera comunale Simona Princiotta la quale avrebbe registrato conversazioni e consegnato i materiali raccolti alla Procura che ha aperto diversi fascicoli d’inchiesta a ventaglio su quasi tutta l’attività amministrativa e politica del Vermexio. A questo punto sarebbe scaturito in automatico il discorso di una presunta relazione della consigliera comunale Simona Princiotta che avrebbe avuto in passato con un collaboratore di giustizia e di altri rapporti intrattenuti con un altro esponente malavitoso.
Dichiarazioni che sono state verbalizzate dalla commissione che ha deciso di ascoltare nei prossimi giorni proprio la consigliera comunale additata dal sindaco. Giancarlo Garozzo ha ricordato inoltre che la consigliera comunale Princiotta è stata eletta in una lista collegata al candidato sindaco Ezechia Paolo Reale e che è transitata nel Pd solo dopo la sua elezione; inoltre, secondo quanto riferito dal sindaco in commissione, la consigliera comunale non avrebbe grande considerazione nel partito democratico, salvo da parte di alcuni esponenti, come un deputato nazionale, che Garozzo ha indicato ai commissari come rappresentante dell’area riformista facente riferimento a Bersani. Il sindaco Giancarlo Garozzo avrebbe parlato anche della vicenda che ha coinvolto, lo scorso aprile, il consigliere comunale del Pd, Antonio Bonafede, arrestato dalla polizia con venti chili droga leggera mentre stava per imbarcarsi sul traghetto diretto a Malta
Un’audizione secretata e a porte chiuse a Palazzo dei Normanni. I deputati della Commissione, che non era al completo, hanno ascoltato il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, convocato dopo le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi su presunti ingressi all’interno del Partito Democratico di uomini che hanno rapporti con la criminalità organizzata. Al termine dell’incontro il sindaco Garozzo ha dichiarato: “Starà a loro valutare e segnalare evidentemente quali sono le attività di indagine che si dovranno tenere. Per dire una frase del genere un po di preoccupazione l’avverto se no, non l’avrei detta. Dopo di che, ripeto, mi affido al buon lavoro della Commissione Antimafia Regionale che sono convinto, visto la celerità con cui è arrivata la convocazione, farà quello che può fare. Il sindaco si è detto però allarmato per la denuncia dell’imprenditore di Siracusa che ieri ha dichiarato di avere dovuto pagare per quindici anni tangenti a funzionari e dirigenti del Comune. “Sono allarmato e ho ordinato un ispezione – ha affermato – anche se la Procura ha già avviato una indagine, ma trovo singolare che l’ imprenditore al quale sono state affidati per oltre dieci anni commesse dirette, abbia denunciato senza voler partecipare al bando di gara. Trovo che si tratti di una denuncia strumentalizzata politicamente. Ringrazio il presidente della commissione antimafia Musumeci e i componenti per l’attenzione prestata oggi, ho intanto confermato loro che resto a disposizione per qualsiasi approfondimento sulle carte che ho consegnato oggi”.
Cauto il presidente della Commissione parlamentare regionale antimafia, NelIo Musumeci: “Abbiamo bisogno di capire, se fino a che punto la politica è dotata di sufficienti anticorpi, per evitare contaminazioni da parte di organizzazioni esterne”. “E’ necessario ascoltare altri soggetti e capire se c’è un preciso disegno”.
G.B.
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