Sempre più vibrante la protesta nel penitenziario di Cavadonna dove gli agenti che si sono autoconsegnati sono arrivati all’undicesimo giorno. Non s’intravede all’orizzonte nessuna soluzione dall’ormai cronica carenza di personale che costringe gli agenti a turni massacranti di servizio all’interno della casa circondariale di contrada Cavadonna. Il portavoce alla Camera dei deputati per il movimento 5 stelle, Eugenio Saitta, si è recato ieri mattina nell’istituto di pena ed ha incontrato gli agenti che si sono autoconsegnati per protesta ai quali ha assicurato il proprio impegno per cercare di porre un rimedio alla cronica carenza di personale. Il componente della commissione Giustizia della Camera ha incontrato la direzione del penitenziario dalla quale ha ottenuto informazioni sull’attuale organizzazione del servizio e rassicurazioni sull’incremento a breve del numero degli agenti da impiegare in istituto e a rivedere, quindi, la pianta organica. Gli agenti che hanno deciso di autoconsegnarsi hanno raggiunto quota 60. Sono più che mai convinti e determinati ad andare avanti e, qualora non dovessero pervenire risposte a loro favorevoli, sono pronti a inscenare lo sciopero della fame.
Mentre monta la protesta contestualmente l’aria all’interno del penitenziario si fa incandescente provocando l’ennesimo incidente. Una nuova aggressione che ha avuto come protagonista un detenuto extracomunitario che ha aggredito un assistente capo. L’extracomunitario voleva telefonare ma non aveva ancora provveduto ad inoltrare istanza come norma. L’assistente, che si era impegnato a spiegargli lo svolgimento dell’iter per raggiungere l’autorizzazione, ad un tratto è stato afferrato per il colletto e sbattuto al cancello di sbarramento. L’agente soccorso da altri colleghi, è finito all’Umberto I dove i sanitari gli hanno riscontrato una prognosi di 5 giorni. Cresce l’apprensione e la preoccupazione dei loro familiari.
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