Catania. “Il sublime e l’infinito”: successo per la mostra di Bongiovanni e Mutinelli alla GAM

di Redazione

L’incontro tra pittura e scultura si è compiuto attraverso sperimentazioni e opere già celebri dei due artisti

Il dipinto “L’Uomo (mundus)” di Daniele Bongiovanni e la scultura “Attesa” di Elena Mutinelli

Si è rivelata un successo la bipersonale “Physis e Gnosis”, inaugurata il 5 ottobre presso la Galleria d’Arte Moderna di Catania. La mostra ha visto protagonisti due importanti nomi dell’arte contemporanea italiana: Daniele Bongiovanni, pittore palermitano capace di fondere la tradizione figurativa con un’intensa ricerca concettuale sul dato onirico, ed Elena Mutinelli, scultrice milanese il cui linguaggio, di chiara matrice classica, si distingue per una forte carica evocativa.

Un dialogo dinamico 
L’evento, promosso dal Comune di Catania, non si è limitato alla presentazione di opere preesistenti, ma ha proposto un’esperienza di carattere sperimentale: i due artisti hanno infatti realizzato una composizione in tempo reale di fronte al pubblico, trasformando il museo in un vero e proprio studio d’arte. Il lavoro finale è stato il frutto di un dialogo dinamico tra azione pittorica e resa plastica. 

I capolavori emblematici
Accanto alla creazione performativa, a colpire in modo particolarmente incisivo il pubblico sono stati i capolavori emblematici dei rispettivi autori, selezionati con attenzione per la loro densità simbolica e per la capacità di entrare in risonanza con la tematica scelta. Due opere di straordinaria tecnica e forza espressiva, capaci di catalizzare l’attenzione degli spettatori.

A firma di Bongiovanni, il dipinto “L’Uomo (mundus)” (2015), olio e tecniche miste su tela, si è imposto ancora come una delle espressioni più alte della sua indagine: un volto che sembra animarsi in una sottile illusione ottica, emergendo da una luce sublime. Un ritratto di un’umanità universale, capace di evocare un silenzio nativo, intriso di toccanti interrogativi esistenziali.

In perfetta consonanza con questa visione, di Mutinelli è stata presentata la scultura “Attesa” (1993–2010), in resina. Un corpo misterioso, che rimanda alle molteplici questioni legate al tempo, raccolto e pervaso da una poesia e da una forte tensione interiore, che trasfigura la materia in una meditazione sulla sospensione e sull’attesa infinita, eterna. 

Physis e Gnosis come esperienza
“Physis”, manifestazione del reale, e “Gnosis”, conoscenza trascendente, si sono concretizzati negli spazi della GAM. Questa relazione si è tradotta in un’esperienza tangibile: ogni segno, ogni scelta cromatica, ogni volume ha dialogato con il luogo, generando un’installazione in perpetua trasformazione.

Un messaggio contro l’effimero
In un’epoca dominata dall’ambigua frenesia del consumo visivo, “Physis e Gnosis” ha offerto una riflessione sulla durata e sulla sostanza dell’arte. Come hanno dichiarato gli artisti alla vigilia della mostra: “Non cerchiamo l’effimero, ma l’essenza dell’opera e del luogo destinato ad accoglierla”.

L’essenza del progetto 
Il progetto ha oltrepassato i confini dell’esposizione temporanea, inaugurando un nuovo modo di concepire l’esperienza artistica. Un percorso che ha restituito centralità al fare e al pensiero, offrendo alla contemporaneità una visione radicata nell’essenza del gesto.

07 Ottobre 2025 | 09:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA