Due siracusani nei guaiper aver fatto minacce ed ingiurie aggravate dal metodo mafioso ai danni di Bruno Piazzese, l’ex titolare dell’Irish pub e simbolo dell’antiracket che da circa 16 anni vive sotto scorta. I destinatari del provvedimento della Procuradistrettualedi Catania sono Sebastiano Miano, 52 anni, e Massimiliano Listo, 35 anni, entrambi difesi dall’avvocato Junio Celesti, che contestano le accuse. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la vicenda trae origine da un incontro tra i tre avvenuto casualmente in bar di Siracusa, nell’ottobre scorso, a due passi dal Santuario della Madonna delle Lacrime. Ci sarebbe stato uno scambio di sguardi e poi di battute tra Miano e Piazzese, che si conoscono per questioni professionali visto che il primo lavora come addetto alla sicurezza nei locali. Da li a poco la tensione sarebbe salita alle stelle e nella discussione sarebbe stato coinvolto Listo, che assicura di non aver mai incontrato Piazzese prima di allora. La questione finisce al palazzo di giustizia, la Procura di Siracusa apre un’inchiesta e nel maggio scorso emette due avvisi di conclusione indagini a carico di Miano e Listo. «Entrambi – spiega il legale degli indagati – hanno chiesto di essere sentiti dalla polizia, infatti sono stati interrogati al palazzo della Questura. Piazzese afferma che è stato minacciato ma abbiamo due testimoni che sostengono una tesi diametralmente opposta. L’altro aspetto poco chiaro è che dopo l’avviso di conclusione indagini della Procura di Siracusa ne arriva un altro della Distrettuale antimafia di Catania. Un fatto anomalo, che non mi spiego. Ci difenderemo naturalmente – spiega ancora l’avvocato Junio Celesti, difensore di Mia- no e Listo – ma non è possibile che venga tracciato un percorso da par- te di una Procura e poi se ne intraprenda un secondo senza che vi siano i presupposti dell’aggravante mafiosa».
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