Avola. Grandinata di Ferragosto, nessun aiuto agli agricoltori

di Redazione

Il Fondo AgriCat esclude il fenomeno dalle calamità naturali: niente indennizzi per decine di aziende del Siracusano, tra rabbia e incertezza sul futuro

Il 15 agosto una grandinata violentissima ha colpito i campi di Avola, Noto e di altre zone del Siracusano, distruggendo raccolti e mettendo in ginocchio oltre un centinaio di aziende agricole. Per molti produttori la speranza era di poter accedere ai ristori previsti dal Fondo Mutualistico per le calamità naturali.

Ma la doccia fredda è arrivata pochi giorni dopo: la grandine non è inclusa tra gli eventi riconosciuti come “catastrofali” dalla normativa. Lo ha confermato l’agronomo Ferdinando Caldarella, responsabile regionale del CAA, spiegando che il Fondo interviene solo in caso di alluvioni, gelo, brina e siccità. Per eventi come la grandine, invece, la legge europea impone la stipula di assicurazioni private e prevede strumenti di prevenzione come le reti antigrandine.

La decisione ha acceso polemiche tra gli operatori del settore, che vedono sfumare ogni possibilità di sostegno pubblico proprio nel momento di maggiore bisogno. «La chiarezza normativa è indispensabile – avverte Caldarella – Gli agricoltori devono sapere su cosa possono contare e verificare per tempo le proprie coperture assicurative».

Il maltempo di Ferragosto si aggiunge a una lunga serie di emergenze climatiche che, negli ultimi anni, stanno trasformando l’agricoltura siciliana: siccità, bombe d’acqua, venti violenti e ora grandinate fuori stagione. Senza un intervento straordinario, il rischio è che molte aziende, già fragili, non riescano a rialzarsi, con ripercussioni sull’intero sistema produttivo locale.

Nonostante alcune dichiarazioni politiche che avevano fatto sperare in aiuti rapidi, la decisione del Fondo AgriCat lascia i produttori soli davanti a danni ingenti e senza certezze per il futuro.

01 Settembre 2025 | 14:00
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