«Faccio un ulteriore appello al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, affinché fermi i lavori, appena avviati, nel porto commerciale di Augusta, per la realizzazione di un Centro di Primo Soccorso, Identificazione ed Accoglienza dei migranti (CPSIA). Lo dichiara Vincenzo VinciulloLa diminuzione massiccia degli sbarchi, grazie alla politica del Governo e del Ministro dell’Interno, in particolare, rende di fatto inutile la realizzazione di questa struttura che, per le sue dimensioni e per il suo presunto utilizzo, è dannosissima per l’attività del porto commerciale di Augusta che rischia di morire per asfissia il giorno in cui entrerà in funzione questo hotspot.Mi permetto di ricordare al Ministro dell’Interno che, in occasione della sua visita ad Augusta, nel novembre dello scorso anno, si era già dichiarato ampiamente contrario alla realizzazione del centro di identificazione e che, nel passato, ha proseguito Vinciullo, il suo predecessore Angelino Alfano aveva bloccato la costruzione della struttura ed assicurato in Parlamento, a Montecitorio, che il centro non si sarebbe realizzato.Sono certo che il Ministro, venuto a conoscenza di quanto sta avvenendo ad Augusta, si attiverà per mantenere l’impegno assunto e la parola data e per risparmiare una somma ingente che potrebbe essere destinata ad altre finalità sicuramente più importanti quali, ad esempio, la messa in sicurezza delle scuole che frequentano i nostri figli.Inspiegabilmente, in tutta questa vicenda, è diventata silente e taciturna il Sindaco della città di Augusta, che fino a qualche mese fa la pensava esattamente come me.Non abbiamo capito a che cosa è dovuto questo suo silenzio, forse perché, folgorata sulla strada di Damasco, ora condivide la realizzazione dei centri di primo soccorso in Italia, oppure se la presenza di un suo compagno di partito al Ministero delle Infrastrutture, quello che ha dirette responsabilità sul porto commerciale di Augusta, le ha fatto perdere la voce.La invito, ha concluso Vinciullo, a riflettere e a ricordare che io, in situazione identica, non mi sono piegato mai, ma ho continuato a difendere e tutelare il mio territorio, perché chi decide di rappresentare una realtà politica, umana ed economica ha come primo dovere quello di anteporre gli interessi della propria terra a quelli del proprio partito.
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